Da Nord a Sud Italia, tutti i tribunali del lavoro accolgono i ricorsi Anief e condannano il Ministero per illegittima reiterazione di contratti a termine e discriminazione. Ancora aperte le adesioni gratuite ai ricorsi Anief.
È unanime l'orientamento dei Tribunali del Lavoro italiani e da nord a sud Italia l'Anief sta ottenendo continue conferme con pieno accoglimento dei ricorsi volti a riconoscere pari dignità al lavoro a tempo determinato con conferma del diritto a percepire la medesima progressione stipendiale che il CCNL attribuisce solo al personale di ruolo. A Vibo Valentia, Vicenza e Trieste riconosciuto anche l'abuso di contratti a termine con conseguente ulteriore condanna del MIUR al risarcimento del danno. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'azione legale Anief ha ribadito al MIUR l’illegittimità del suo operato e abbiamo fatto condannare atteggiamenti volti a sfruttare e sminuire la professionalità di quei lavoratori precari della scuola che da anni, con impegno e sacrificio, contribuiscono al corretto svolgimento delle attività didattiche”. Il nostro sindacato ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.
Il tour degli ultimi successi Anief – magistralmente coordinati dall'esperienza dei legali nazionali del sindacato, Fabio Ganci e Walter Miceli - tocca i Tribunali del Lavoro di molte regioni italiane: si va dall'accoglimento presso il Tribunale del Lavoro di Vibo Valentia, in cui l'Avv. Pietro Rosano ottiene il riconoscimento del diritto di un precario “storico” a un indennizzo per danno da reiterati e abusivi contratti a termine pari 15.000 Euro cui l'Amministrazione soccombente dovrà aggiungere tutte le progressioni stipendiali mai riconosciute al docente. Poco più a nord, a Crotone, l'Avv. Leonida Bianchimano travolge il MIUR con una sentenza esemplare che riconosce l'illegittimità dell'operato del Ministero dell'Istruzione nella sua ostinata negazione del diritto dei precari a percepire gli scatti di anzianità. Presso il Tribunale di Napoli Nord ci ha pensato l'Avvocato Guglielmo Abbate a far riconoscere il diritto di una nostra iscritta a percepire il dovuto riconoscimento della propria professionalità pregressa, con obbligo per il MIUR all'inquadramento della docente precaria nel corretto scaglione stipendiale in base agli effettivi anni di servizio prestati pur se con contratti a termine.
L'azione vincente dell'Anief non risparmia il MIUR neanche nei tribunali della Lombardia: l'Avvocato Lara Bianzani, ormai una certezza per il nostro sindacato nella tutela dei diritti dei lavoratori della scuola per Brescia e provincia, ottiene ben 2 sentenze che riconoscono il “diritto della ricorrente alla piena equiparazione del proprio trattamento retributivo a quello degli insegnanti con contratto a tempo indeterminato e all’attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista dai CCNL comparto Scuola succedutisi nel tempo” con relativa condanna per la parte convenuta “al pagamento in favore della ricorrente delle conseguenti differenze retributive per i periodi effettivamente lavorati dalla data del primo contratto a termine stipulato”.
Presso i Tribunali di Vicenza e Trieste, infine, la grande esperienza degli Avvocati Maria Maniscalco e Fortunato Niro ottiene piena vittoria per 4 nostri iscritti con il riconoscimento delle differenze retributive spettanti ai docenti affidati al loro patrocinio e la condanna dell’amministrazione a risarcire i ricorrenti “del danno derivante dall’abusiva reiterazione dei contratti a termine” quantificato per un totale che supera i 30.000 Euro con relativi interessi legali.
“L'azione legale Anief – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - ha ribadito al MIUR l’illegittimità del suo operato e abbiamo fatto condannare atteggiamenti volti a sfruttare e sminuire la professionalità di quei lavoratori precari della scuola che da anni, con impegno e sacrificio, contribuiscono al corretto svolgimento delle attività didattiche”. Il nostro sindacato ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.
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