La cancelleria della Corte di Lussemburgo ha annunciato l’arrivo della sentenza che potrebbe spalancare le porte della stabilizzazione per oltre 140mila supplenti. Ancora possibile aderire ai ricorsi al giudice del lavoro, anche per il riconoscimento degli scatti di anzianità.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): siamo fiduciosi, il capitolo del precariato a vita nella scuola italiana sta per essere chiuso.
Giunge al culmine la battaglia contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola iniziata per prima dall’Anief nel 2010. Il prossimo 26 novembre, infatti, la Corte di Giustizia Europea pronuncerà la storica sentenza che potrebbe mettere fine alla condanna al precariato a vita per decine di migliaia di docenti.
Il sindacato guidato da Marcello Pacifico arriva fiducioso all’appuntamento. Tanto più dopo aver incassato, lo scorso luglio, il parere favorevole dell’avvocato generale, Maciej Szpunar, che si è espresso positivamente sulle motivazioni che hanno portato l’Anief a ricorrere al giudice sovranazionale per l’abuso di precariato adottato da troppi anni in Italia nei confronti di chi ha svolto più di 36 mesi di servizio.
Secondo Szpunar, infatti, questa modalità tutta italiana viene adottata da diversi anni “senza definire criteri obiettivi e trasparenti che consentano di verificare se il rinnovo di tali contratti risponda effettivamente ad un’esigenza reale e sia di natura tale da raggiungere l’obiettivo perseguito e necessario a tal fine, e, dall’altra, non prevede alcuna misura per prevenire e sanzionare il ricorso abusivo alla successione di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore scolastico”.
“Sulla questione precariato scolastico – dichiara il presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, Marcello Pacifico – siamo finalmente giunti alla resa dei conti. I lampi all’orizzonte in arrivo da Lussemburgo, che annunciano tempesta sullo Stato italiano, hanno addirittura indotto il premier Renzi a inserire tra i punti qualificanti del progetto di riforma ‘La Buona Scuola’, proprio l’assunzione di tutti i precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento”.
Ma per il giovane sindacato la risposta del Governo, seppure rappresenti una novità positiva, è comunque arrivata fuori tempo massimo. “La stabilizzazione dei precari è una strada obbligata, come siamo certi ribadirà anche la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Ma chi ha vissuto così a lungo in questa condizione dovrà anche essere risarcito per gli innumerevoli anni di vita da precario e per essere stato tenuto per tanto tempo al livello stipendiale d’ingresso, a causa del mancato riconoscimento degli scatti di anzianità”.
Per questo, Anief ricorda che è ancora possibile aderire al ricorso per la stabilizzazione e a quello per il riconoscimento degli aumenti stipendiali negati ai precari. È possibile aderire on line a questi ricorsi direttamente sul Portale Anief.
Sempre sul Portale Anief è disponibile l’applicazione per calcolare l’importo degli scatti maturati e non percepiti durante il periodo di precariato.
Per approfondimenti:
I ricorsi Anief Stabilizzazione – Scatti – Estensione contratti