Impugnato l'ultimo contratto firmato dai sindacati. Il servizio svolto da precari deve essere valutato ai fini del trasferimento di provincia o per il passaggio dal sostegno all’insegnamento curricolare. È possibile ricorrere anche contro la tabella valutazione titoli mobilità. Necessario presentare la domanda e dichiarare i titoli e i servizi da far valutare. Adesioni on line sul Portale ANIEF.
Dopo aver patrocinato negli anni passati alcuni ricorsi pilota in merito ai temi annunciati, ora il sindacato – grazie alla sentenza del 26 novembre della Corte di giustizia europea che cambiato ogni scenario – apre le porte al pieno riconoscimento del servizio pre-ruolo svolto durante gli anni di precariato.
Sono già diversi i giudici che nelle cause sulla stabilizzazione hanno retrodatato giuridicamente l'immissione in ruolo rispetto agli anni di precariato intercorsi con effetti, dunque, sulla domanda di mobilità, laddove gli attuali vincoli prevedono un determinato servizio prestato per tre anni (trasferimento interprovinciale) o cinque anni (passaggio da sostegno a insegnamento curricolare). Pertanto, se il servizio da precario è stato prestato nella stessa provincia di immissione in ruolo, non deve essere ripetuto per un altro triennio dopo l’assunzione a tempo indeterminato; lo stesso dicasi per chi ha prestato servizio per almeno cinque anni da precario su sostegno per poter chiedere il passaggio all’insegnamento curricolare. La continuità didattica vale comunque, per il lavoro svolto da precari che da immessi in ruolo.
E che dire della mancata valutazione dell’abilitazione SSIS, del titolo di Supervisore o Tutor Tfa, del diploma SSIS - anche di sostegno -, del titolo TFA, del servizio pre-ruolo al pari di quello prestato dopo la nomina in ruolo, del servizio militare prestato non in costanza di nomina e di quello prestato in qualità di presidente o commissario interno/esterno agli esami di maturità dopo l’a.s. 2000/2001?
E' evidente che il contratto non rispetta il principio della parità di trattamento sancito da diverse sentenze della corte Ue e, nei fatti, dai decreti di ricostruzione di carriera emessi dai giudici nazionali. Il contratto firmato dai sindacati è vecchio e illegittimo. Anief chiederà ai giudici di riportarlo su binari di equità e giustizia. Per aderire ai ricorsi è necessario presentare le domande e dichiarare i titoli di cui si chiede il riconoscimento. A tal fine, Anief ha previsto una modulistica cartacea per ricorrere contro i vincoli ai trasferimenti e per chiedere la valutazione dei titoli non riconosciuti.
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