Mobilità

Contratto mobilità: la Flc-Cgil ha fatto bene a non firmare

L’Anief condivide la scelta della Flc-Cgil di non firmare il Contratto collettivo nazionale sulla mobilità del personale scolastico: la proposta fatta dall’amministrazione è infatti ingiusta, perché basata su presupposti illegittimi che si ripercuotono sui lavoratori del settore.

Secondo l’Anief ci sono almeno tre motivi validi per cui il Ccnl che regola la mobilità del personale scolastico non può essere accettato. La prima è che obbliga alcune categorie di Itp a diventare Ata. La seconda riguarda l’incredibile licenza che dà ad insegnanti non specializzati di improvvisarsi docenti di sostegno. La terza è che mette solo una misera “toppa” ai trasferimenti coatti dei Direttori dei servizi generali e amministrativi, dimenticando che la loro perdita di titolarità si deve ad un dimensionamento che non sarebbe mai dovuto partire.

Queste soluzioni, ora al vaglio della Funzione Pubblica, – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – non possono soddisfarci, perché danneggiano delle figure professionali che andavano meglio tutelate. A tal proposito il nostro sindacato aveva suggerito alcuni emendamenti alla spending review, tra cui anche quello di utilizzare i docenti in esubero sull’organico funzionale in modo da conservare e valorizzare le loro professionalità didattiche e le competenze acquisite sul campo. E per gli insegnanti senza laurea sarebbe bastato prevedere un Tfa speciale a loro riservato”.

Sulla licenza di affidare il sostegno a docenti in esubero e ora anche non specializzati attraverso gli unici corsi universitari validi autorizzati annualmente dal Miur, il presidente dell’Anief ricorda che “un contratto sulla mobilità non può in nessun modo consentire una deroga alla normativa vigente che impone il delicato affiancamento agli alunni disabili esclusivamente di personale docente altamente qualificato”.

A proposito della soluzione trovata sui Dsga in esubero, l’Anief non può infine accettare la soluzione di adottare la mobilità regionale anziché quella interregionale sinora paventata. “E ciò per il semplice fatto – spiega Pacifico – che nel rispetto di quanto espresso recentemente dalla Corte Costituzionale sulla questione del dimensionamento scolastico, non dovremmo avere alcun dipendente soprannumerario. Invece ci ritroviamo con oltre 700 direttori amministrativi costretti a cambiare sede di servizio e a doversi spostare di centinaia di chilometri. Anche in questo caso daremo battaglia: abbiamo già avviato i ricorsi al Tar del Lazio, che saranno discussi nel prossimo mese di settembre. L’obiettivo dell’Anief – conclude il suo presidente - è quello di far rispettare il numero delle scuole autonome, quindi anche di Dsga e Dirigenti scolastici, programmato attraverso la Legge 133 del 2008”.