Uno dei primi effetti della spending review che ha ridotto il personale degli uffici. Collaboratori scolastici senza sede, perché quella nuova va rivista mentre quella vecchia è stata riassegnata. Anief di Palermo ha chiesto un intervento urgente. Dimezzati i posti dei precari che saranno assegnati dal 1 settembre 2013.
Giovedì scorso era stato pubblicato un primo elenco dei trasferimenti, poi un altro rettificato e quindi ritirato dal sito dell'ambito territoriale. In base a quell'ultimo decreto, diversi ATA si erano affrettati a trasferirsi nelle scuole della nuova provincia di assegnazione, ma stamane la brutta sorpresa: non c'è posto perché una circolare interna chiarisce alle segreterie delle scuole palermitane come anche quel decreto di rettifica sia da considerare nullo, in attesa di una verifica dei dati acquisiti a sistema. Una sorpresa che è ancora più amara per i precari che credevano non vi fosse alcun trasferimento.
L'Anief di Palermo si è comunque prontamente attivata e rende noto che nei prossimi giorni sarà ripubblicato un nuovo decreto che tiene conto di tutte le domande presentate e dell'effettiva disponibilità dei posti. Pertanto, ha sollecitato in data odierna la pubblicazione del decreto di annullamento perchè sia visionabile anche dagli altri Ambiti territoriali. Nel frattempo, abbiamo sollecitato una comunicazione dell'AT di Palermo di venerdì che chiarisca cosa devono fare gli ATA che avevano ottenuto quel decreto ritenuto, se prestare servizio, comunque, nelle sedi precedentemente assegnate considerata la paradossale situazione in cui sono incorsi.
Di certo, per colpa del ritardo dell'amministrazione centrale sulla sequenza delle operazioni di definizione degli organici - iniziata lo scorso agosto invece che in primavera, e della contrazione degli organici dei dipendenti e dirigenti degli ambiti territoriali, i precari ATA, di contro, non soltanto troveranno i posti dimezzati a causa dei trasferimenti ma anche le prossime eventuali assunzioni valide dal 1 settembre 2013 e non da quest'anno.
La bufera è la naturale conseguenza della politica dei tagli imposta dal Governo che ha colpito la burocrazia ministeriale e l'amministrazione periferica, anche con l'ultimo decreto legge sulla spending review.