Sono 12.000 i collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici che sarebbero dovuti essere immessi in ruolo: è la conferma che il Governo continua a non rispettare le norme comunitarie sui dipendenti pubblici precari. Marcello Pacifico: chi non rientrerà in questa tornata di assunzioni può comunque sempre contare sulla sentenza delle Corte di Giustizia Europea di fine marzo.
Con ritardo abissale, il Miur ha comunicato ai sindacati di aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Economia per l’approvazione del decreto sulle 3.740 immissioni in ruolo del personale non docente della scuola: al provvedimento, pronto da tempo, nei prossimi giorni si darà attuazione e così il personale interessato verrà collocato giuridicamente in ruolo dal 1° settembre 2013. Da un punto di vista sindacale si tratta, senz’altro, di una notizia positiva, se non altro perché nella scuola si continua ad assumere, mentre in tutti gli altri comparti dell’amministrazione pubblica permane il blocco. Ma il numero di assunzioni continua ad essere fortemente sottostimato: secondo i dati ufficiali forniti dallo stesso Miur, all’inizio di questo anno scolastico i posti vacanti e disponibili per tutti i profili Ata erano infatti circa 12.000.
I 3.740 posti concessi dal Mef bastano appena per coprire il contingente degli assistenti amministrativi (2.692) e dei tecnici (1.032), che devono recuperare le mancate immissioni in ruolo nell’ultimo biennio a seguito della controversa questione del personale docente inidoneo da collocare anche sui posti vacanti degli Ata. Inoltre, da un’analisi globale, risulta che i posti disponibili potrebbero essere molti di più di 12.000 dichiarati dal Miur: il sindacato continua infatti a reputare utili alle assunzioni a tempo indeterminato anche buona parte delle migliaia di supplenze assegnate annualmente fino al 30 giugno. Se infine si vanno a considerare anche i pensionamenti, quella che si sta concretizzando è una quota di assunzioni davvero ridicola: non troppo lontano dal 10% dei posti effettivamente liberi.
Premesso che a questo personale, a cui è stata pesantemente ritardata l’assunzione, il Miur dovrà predisporre dei contratti a tempo indeterminato con retrodatazione giuridica al 1° settembre 2012, va ricordato che l’inadeguatezza dei numeri approvati dall’amministrazione conferma l’immotivata ostinazione del Governo italiano nel non voler rispettare le norme comunitarie sui dipendenti pubblici a tempo determinato.
“Il prossimo 27 marzo – ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – potrebbe allora essere la Corte di Giustizia Europea a mettere la parola fine sulla questione sulla compatibilità della normativa italiana, avallata con la Legge 106/2011, proprio rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno prodotto a docenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari precari della scuola che hanno svolto almeno tre anni di supplenze”.
A tal proposito, il sindacato ricorda che in caso di pronunciamento favorevole solo chi avrà già presentato ricorso avrà praticamente le porte del ruolo spalancate. Per ottenere le istruzioni per ricorrere è sufficiente inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“Intanto, per quanto riguarda le 3.740 assunzioni accordate dal Mef – sottolinea ancora Pacifico - , l’amministrazione farebbe bene a renderle effettive prima che si concluda l’iter della mobilità previsto a fine mese. In tal modo, si consentirebbe ai dipendenti Ata da assumere di avere maggiori disponibilità di sedi vacanti, come del resto avrebbero avuto senza i ritardi inammissibili di cui si sono resi protagonisti i ministeri incaricati delle procedure di reclutamento”.
Tutti i posti vacanti e disponibili del personale Ata per le immissioni in ruolo