Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha appena concluso gli incontri con i sindacati rappresentativi sullo schema di decreto di adozione dei modelli di certificazione delle competenze e sul personale docente utilizzato o comandato presso il MIM. Per Anief hanno partecipato i Segretari Generali Stefano Cavallini e Andrea Messina.
Marcello Pacifico (Anief): “Nulla da eccepire sui nuovi modelli di certificazione delle competenze, ma la vera emergenza sono gli organici, cancellare le classi pollaio. Sono operazioni non più rimandabili perché da queste dipendono la qualità della nostra scuola. L’offerta formativa che gli istituti scolastici propongono agli alunni deve essere rivolta a classi da non oltre 15 alunni soprattutto in presenza di 311mila allievi con disabilità.
Giornata ricca di incontri quella odierna. Iniziata con un incontro presso la Direzione Generale per il personale scolastico alle 10.00 per discutere sull’applicazione dell’art.86 del CCNL 29.11.2007, ancora vigente sul personale docente utilizzato o comandato presso il MIM e i suoi uffici periferici.
Purtroppo, ancora fumata nera per il l’accordo nazionale relativo alla materia anche perché da anni il ministero non accoglie le osservazioni nostre e condivise da tutti i sindacati sull’ancoraggio dei compensi accessori aggiuntivi alla performance individuale senza entrare nel merito dei meccanismi.
“Considerare un accordo sulla performance senza entrare nel merito – commenta Stefano Cavallini, segretario generale Anief – non è pensabile. Inoltre, anche se si parla di cifre irrisorie a livello assoluto, non si può decidere ora su compensi accessori dell’anno 2019-20. I lavoratori devono essere retribuiti tempestivamente non anni dopo. Non c’è dignità in questo”.
La giornata è continuata con un incontro alle 11.00 presso la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione alla presenza del Direttore Generale. Ci vengono presentati i nuovi modelli di certificazione delle competenze che hanno come base comune di riferimento le competenze chiave per l’apprendimento permanente contenute nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 2018, mentre si differenziano, necessariamente, nella descrizione analitica delle competenze.
La necessità di fornire ai giovani competenze di base necessarie e migliorare i risultati dell'insegnamento è una parte essenziale delle strategie dell'Unione Europea per la crescita e l'occupazione, nonché per lo sviluppo sostenibile.
“Migliorare il livello d'istruzione è importante per gli studenti – commenta Andrea Messina, segretario generale presente all’incontro - dato che il livello conseguito nella carriera scolastica obbligatoria ha un forte impatto diretto sul grado d'istruzione successivo e sulle retribuzioni. Tuttavia abbiamo fatto presente che per migliorare la qualità della didattica non basta solamente modificare o adottare nuovi modelli di certificazione delle competenze”.
Attendiamo di leggere le apposite linee guida che il MIM emanerà per fornire indicazioni al fine di orientare le istituzioni scolastiche nelle procedure di rilascio dei modelli di certificazione delle competenze. “Il rapido progresso tecnologico – conclude Marcello Pacifico - richiede capacità costantemente aggiornate mentre la crescente internazionalizzazione e i nuovi modi di organizzare richiedono competenze di tipo sociale e comunicativo in contesti che cambiano. Bene sui nuovi modelli, ma, senza interventi strutturali sulla formazione dei docenti e sulla riduzione del numero di alunni per classe, queste restano novità fini a sé stesse”.