Dopo quasi due anni di trattative è prevista per giovedì 18 gennaio alle 10.30 la firma conclusiva del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2019/21. Molte le novità confermate e anticipate dopo la firma dell’ipotesi avvenuta a luglio dello scorso anno
Attiva la partecipazione dell’Anief durante tutte le fasi di contrattazione, attività che ha contribuito a cambiare questo contratto rispetto alla bozza iniziale. Tra i cambiamenti più importanti vi sono: l’aumento medio mensile per i docenti di 124 euro e di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi; l’aumento della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che passa da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che passa da 79,40 euro a 87,50 euro.
Vengono inoltre innalzate lemisure delle indennità di bilinguismo e trilinguismo, di lavoro notturno e/o festivo spettanti al personale educativo e ATA delle istituzioni educative.
L’indennità di direzione DSGA, parte variabile, potrà essere integrata in sede di contrattazione integrativa nazionale utilizzando le risorse della legge 160/2019 (valorizzazione personale scolastico).
Novità anche sulle posizioni economiche. Quelle già esistenti verranno rivalutate e grazie alla revisione normativa prevista dal nuovo CCNL il meccanismo di attribuzione delle nuove posizioni economiche sarà semplificato rispetto al passato. La formazione docenti finalmente per contratto si svolgerà durante l’orario di servizio nelle ore funzionali all’insegnamento e il personale sarà considerato in servizio a tutti gli effetti.
Anche per i supplenti docenti e ATA saranno riconosciuti i tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, documentati anche mediante autocertificazione.
Novità tra i titoli e profili ATA terza fascia, il diploma, ad eccezione del profilo del collaboratore scolastico, non sarà più sufficiente per accedere, servirà anche la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale.
“Certo il contratto non è il migliore possibile – commenta Marcello Pacifico, Presidente nazionale del sindacato Anief - certo si poteva fare di più ma prima non c'eravamo nei tavoli di contrattazione ed ora abbiamo ottenuto delle cose impensabili nelle scorse tornate elettorali. Esempio sono le posizione economiche bloccate da 12 anni ed ora vengono raddoppiate, i permessi retribuiti ai precari per avere una perequazione con il personale a tempo indeterminato, le indennità DSGA passate da 6 euro mensili a 60 euro mensili. Per questo e altre migliorie abbiamo firmato il contratto”.
C’è inoltre un incremento delle retribuzioni finanziato con il FMOF delle ore aggiuntive del 10% delle retribuzioni per tutto il personale.
Si sono aumentati i mesi di congedo delle donne vittime di violenza.
Non solo questo, per il personale della ricerca, Afam e università ci saranno specifiche sessioni contrattuali come quella per ricercatori e amministrativi tecnologi etc.
“Non rinnovare il contratto, non firmarlo – spiega e conclude Pacifico – significava perdere tutto. Avremmo perso la possibilità di distribuire le risorse aggiuntive conquistate con due anni di trattativa. Certo partiamo da stipendi bassi, ed infatti per il triennio 2022/2024 stiamo chiedendo al Governo di sbloccare l'intera indennità di vacanza contrattuale. E si parla di aumenti mensili automatici di 160 euro e di 2mila euro di arretrati dal 2002 ad oggi. Ora bisogna vedere se nelle prossime leggi di bilancio stanzieranno almeno 10 miliardi per poter pensare di riaprire le trattative e tutelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici”.