Hanno preso il via oggi all’Aran le trattative per la definizione del contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 dei lavoratori pubblici del comparto “Istruzione e Ricerca”: al tavolo, il sindacato Anief ha presentato la propria piattaforma contenente gli obiettivi da raggiungere, a iniziare dalla parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo, passando per l’allineamento degli stipendi all'inflazione e alla media Ue, all’introduzione di una indennità di sede, di incarico a tempo determinato, di burnout e di continuità su posti di sostegno. Fino all’eliminazione dei vincoli alla mobilità e assegnazioni provvisorie, ai trasferimenti sul 100% dei posti, al riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria e finestra in uscita a 63 per la pensione di vecchiaia, alla revisione dei gradoni di anzianità (con aumenti ogni 4 anni) e armonizzazione tra gradi e ordini differenti. Ma Anief si batterà anche per l’aumento della retribuzione del lavoro straordinario, per l’allineamento dei livelli professionali del personale ATA e il riconoscimento ad EQ della dirigenza amministrativa con RIA, per la valorizzazione del middle management e delle figure di sistema, per lo stanziamento di risorse aggiuntive per l'istruzione, per l’abolizione trattenuta TFR e per l’adesione volontaria al fondo Espero.
Nel corso del suo intervento, il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha affermato che “il welfare è importante: i buoni pasto sono in tutta la pubblica amministrazione e non capiamo perché non possa riguardare anche la scuola. Per quanto riguarda il personale Ata non abbiamo gli organici per coprire i livelli professionali. È necessario poi per noi rivedere gli scatti di anzianità: non è detto che questa tabella non si possa modificare. Necessario adeguare gli stipendi all’inflazione, così come affrontare la questione del personale Ata senza carta per la formazione; inoltre, bisogna guardare alla situazione del personale all’estero. Importante il tema della mobilità: bisogna adottare dei criteri che possano sempre più avvicinare il diritto alla famiglia a quello al lavoro. Importante pensare un’indennità di trasferta per chi lavora lontano dalla propria residenza: questo porterebbe alla risoluzione di molti problemi, come le cattedre del nord scoperte: dai primi dati dell’ultimo concorso scuola primaria e infanzia Pnrr2, 4mila posti su 8mila banditi su primaria sostegno nel nord del paese non sono stati coperti, nonostante 20mila specializzati sul sostegno nella parte meridionale del paese”, ha concluso il leader dell’Anief.
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