Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è tornato a parlare di Tfa sostegno e ha spiegato le ragioni che hanno spinto l’organizzazione sindacale che rappresenta a ricorrere in tribunale. Ai microfoni dell’agenzia Teleborsa il sindacalista autonomo ha spiegato come “sono tantissime le adesioni dei triennalisti esclusi dall'accesso al TFA sostegno. Non è quello che diceva la legge: noi l'avevamo fatta cambiare in Parlamento".
"Prima avevamo ottenuto la partecipazione direttamente alle prove selettive di chi aveva svolto più di 36 mesi di servizio, poi avevamo convinto il Parlamento a stabilire una quota di posti riservata per l'accesso diretto. Il Ministero invece ha preferito non permettere l'accesso diretto e ha riproposto la quota riservata sulle prove, quindi in tantissimi sono rimasti esclusi", ha aggiunto Pacifico.
"Saranno 28 mila gli ammessi, quindi circa il 30%, più i 12-13 mila ammessi con 36 mesi, ma rimarranno più di 100 mila a essere chiamati ancora una volta per fare i supplenti. Questo è sbagliato, è sbagliato per i nostri ragazzi. Bisogna fare in modo di avere insegnanti specializzati e bisogna mettere gli insegnanti precari nelle condizioni anche di conseguire questi titoli, specialmente là dove c'è offerta. Per questo motivo abbiamo riaperto i termini per ricorrere e per chiedere l'accesso diretto. Ricorriamo anche contro il numero programmato. Un'altra scelta sbagliata dell'amministrazione è quella di non bandire i posti in base alle effettive esigenze, ma solo in base all'offerta degli Atenei. Risultato: su 28 mila posti solo 4 mila saranno al Nord, quando da lì invece arrivano la maggior parte dei 100 mila chiamati su posti di sostegno".
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