Anche quest’anno si sono riscontrate anomalie con l’algoritmo “impazzito” nell’attribuzione degli incarichi di supplenza a tempo determinato. Il meccanismo di assegnazione delle nomine utilizzato, ormai da tre anni, continua a mietere incolpevoli vittime tra le migliaia di precari che ogni anno attendono con trepidazione l’agognato incarico annuale.
Capita, così, che docenti con punteggi elevati, e quindi con numerosi anni di servizio e con lunga esperienza, si siano ancora una volta visti scavalcare da colleghi collocati in posizione peggiore in graduatoria o ancora che docenti specializzati sul sostegno siano rimasti senza cattedra a vantaggio di docenti privi di specializzazione.
Ciò in quanto considerati rinunciatari, poiché al loro turno di nomina non è risultata disponibile alcuna delle sedi richieste nell’apposita istanza.
Succede, però, che molto spesso le disponibilità delle sedi non vengano pubblicate prima della scelta delle stesse da parte degli aspiranti docenti oppure che una cattedra sia vacante, ma che per qualche disguido non sia stata registrata dall’ufficio scolastico e, quindi, sia assegnata in un altro “turno di nomina” a un docente collocato in graduatoria in posizione deteriore. La delegazione Anief aveva denunciato tutto ciò come illogico e illegittimo in sede di informativa sindacale, ma tutto è rimasto immutato.
È evidente, pertanto, come, con l’applicazione del sistema informatizzato dell’algoritmo, continui a essere costantemente violato il sacrosanto principio meritocratico, unico riferimento normativo costituzionalmente garantito.
L’ufficio legale di Anief, che attraverso la rete dei legali ha già ottenuto in passato provvedimenti favorevoli contro l’illegittimo utilizzo dell’algoritmo, ha avviato la procedura di preadesione ai ricorsi, rispetto alle diverse segnalazioni ricevute.
Pre-adesioni gratuite al seguente link: https://anief.org/ricorsi3/ricorso?id=1379:gps-2023
Il ricorso sarà proposto dopo la valutazione della propria condizione personale al fine di ripristinare il diritto alla retribuzione, al punteggio e al contratto negati.