Il bilancio degli effetti catastrofici dell’alluvione che ha interessato l’Emilia Romagna parla di oltre cento scuole colpite, di cui 45 trasformate in centri di accoglienza per gli sfollati: 49 sono state quelle che hanno segnalato criticità per la ripresa dell’attività didattica, 58 quelle che hanno segnalato criticità a causa dell’interruzione della viabilità o dei trasporti, per un totale di 150mila studenti coinvolti. Per ANIEF va bene lo stanziamento di 20 milioni disposto dal ministero dell’Istruzione e del Merito, otto dei quali sono già stati ripartiti alle scuole – sulla base del fabbisogno rilevato direttamente dalle istituzioni scolastiche – con decreto MIM-MEF attraverso una richiesta di anticipazione di tesoreria. Ma non bastano misure una tantum per garantire la ripresa dell’anno scolastico nelle zone alluvionate.
Accanto alle misure economiche, illustrate oggi dal Ministero nel corso dell’informativa ai sindacati, la delegazione ANIEF, composta dal segretario generale Marco Giordano e dai vertici della struttura regionale ANIEF Emilia Romagna, Francesco Clemente e Debora Terracciano, ha chiesto di: intervenire in modo mirato e rapido per la messa in sicurezza delle scuole danneggiate, prevedendo anche la realizzazione di scuole e palestre provvisorie nelle zone ancora inagibili (molte sono in fase di verifica territoriale) causa pericolo di frane e smottamenti, per garantire l’inizio del nuovo anno scolastico in piena sicurezza; garantire la proroga dei contratti in scadenza a tutto il personale in servizio, in particolar modo a quello ATA, al fine di garantire la continuità didattica ed il supporto alla ripartenza di quelle scuole sventrate dalla furia dell’acqua che dovranno lavorare per cercare di ripristinare degli ambienti di apprendimento; autorizzare un organico aggiuntivo, sia docenti che ATA, per la regolare ripartenza dell’a.s. 2023/24, come venne fatto dopo l’emergenza causata dal terremoto del 2012, da attivare sulla base delle specifiche richieste da parte delle istituzioni scolastiche, anche per garantire agli alunni l'opportunità di attività pomeridiane gratuite (di recupero e potenziamento, laboratoriali, sportive, ricreative) presso le scuole; prevedere, nelle aree colpite dall’emergenza, una moratoria di almeno 5 anni sul nuovo dimensionamento della rete scolastica in quanto potrebbero essere in molti a decidere di spostarsi in altre regioni, provocando un calo delle iscrizioni a partire dal prossimo anno scolastico; garantire misure straordinarie per la mobilità annuale del personale docente e ATA, alla stessa stregua di quanto previsto nel 2012 nel CCNI mobilità. Infatti, proprio a causa dell’impossibilità per molti di rientrare nelle proprie abitazioni che hanno subito danni dalla violenta inondazione o dalle frane che hanno interrotto strade e/o trasporti, si chiede di garantire loro la possibilità di chiedere l’utilizzazione anche in altre province.
Chiede altresì di: attivare/potenziare il sostegno psicologico all'interno delle istituzioni scolastiche dei territori colpiti, sia per gli alunni che per il personale scolastico che necessiti di supporto; attivare misure in risposta all’emergenza trasporti, garantendone la gratuità non solo agli alunni, ma anche al personale scolastico (residente o domiciliato) in quanto sono in molti ad aver perso i propri mezzi a causa dell'alluvione. In questa situazione i trasporti pubblici devono essere potenziati, specie nelle zone rurali e nelle località dell'appennino emiliano romagnolo, che sono state fortemente interessate dall'alluvione e dalle frane.
La delegazione ANIEF, infine, ha chiesto di aprire un tavolo permanente di confronto con tutti i soggetti istituzionali al fine di garantire il puntuale monitoraggio sui danni subiti dagli istituti scolastici, sul dimensionamento della rete scolastica, sulle procedure di ripartenza e sulle risorse necessarie a garantire la continuità didattica in Emilia Romagna, nelle Marche e in tutti i territori interessati.
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