“Se ogni lavoratore della scuola prendesse 49,68 al giorno per il servizio fuori sede, come avviene nel comparto privato, avrebbe una indennità di 1.000 euro al mese”: a dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel rilanciare la richiesta all’amministrazione da parte dell’organizzazione da lui rappresentata. L’indennità richiesta dal sindacato andrebbe anche a compensare una parte dei 6 mila euro persi da docenti e personale Ata negli ultimi 12 anni, come scritto dall’ultimo Rapporto Aran sugli stipendi della PA.
“Chi svolge servizio di docenza o in amministrazione lontano dal proprio domicilio – continua a spiegare Pacifico – deve affrontare dei sacrifici non indifferenti: c’è da fare i conti con la lontananza dai propri affetti, come pure convivere con spese di varia natura dovute a trasporti, alloggi, bollette e altro. Stiamo parlando di decine di migliaia di insegnanti che mandano avanti le nostre scuole e quindi permettono di assolvere al diritto all’istruzione delle nuove generazioni”.
“Alla luce di questo – continua Pacifico - riteniamo sacrosanto chiedere per il personale scolastico, attraverso una nuova norma prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, l’assegnazione dell’indennità di trasferta giornaliera per fuori sede. E oltre a 49,68 euro al mese, gli stessi che vanno per contratto ai lavoratori metalmeccanici, sarebbe importante introdurre i buoni pasto di 12,89 euro al giorno”.
“Ricordo anche che nel 2022-2024 – continua Marcello Pacifico.- abbiamo chiuso il nuovo contratto dopo che sono state stanziate risorse maggiori in più per il personale del comparto istruzione e ricerca (500 milioni). Vogliamo continuare su questa strada per riportare almeno la situazione a quella del 2001 perché chi lavora a Scuola non vale meno di chi lavora nei Ministeri”. Nel frattempo, Anief ricorda che i lavoratori della scuola continuano a essere costretti a chiedere l’indennità di vacanza contrattuale piena tramite ricorso al giudice del lavoro.
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