Sale in Italia il malcontento per i mancati interventi sul fronte del reclutamento universitario: alla situazione di stallo generale degli ultimi decenni si è aggiunta nell’ultimo periodo la mancanza di adempimento agli obblighi del nostro paese rispetto alle carriere universitarie previste dal Pnrr: è di queste ore la presentazione di un esposto dell’Adi alla Commissione europea, con cui si chiede “a Bruxelles di intervenire sulla mancata conversione dell’inquadramento degli assegnisti di ricerca, che dal 2022 avrebbero diritto a un contratto, e di bloccare la riforma del preruolo promossa dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini”.
Tra le criticità per le quale si chiede di prendere provvedimenti c’è sia “il congelamento della legge nota come Pnrr bis (79/2022) voluta dal governo Draghi per trasformare gli assegni di ricerca in contratti”, si la richiesta alla “Commissione Ue di esprimersi” contrariamente “sulla riforma del preruolo, cioè il disegno di legge ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’ presentato dalla ministra Bernini (ddl. 1240/2024), che prevede tra le altre cose contratti post-doc prorogabili fino a 3 anni, l’assegnazione di borse di studio junior e senior, e contratti da professore aggiunto per esperti di alta qualificazione”.
Tutto questo si pone all’interno di un quadro generale contrassegnato da una forte calo demografico che si sta abbattendo sull’intero settore della formazione, quindi anche all’Università, tanto che secondo il presidente della Camera Lorenzo Fontana“entro il 2041 potremmo perdere circa 415.000 studenti universitari, pari a più del 21% degli attuali iscritti” e “la riduzione dei laureati potrebbe causare una carenza di personale qualificato in settori strategici, indebolendo le nostre imprese a livello internazionale”.
Il sindacato Anief, che opera anche nel settore accademico, è molto preoccupato per le mancate risposte da parte di chi governa la formazione over diploma. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il nostro Ufficio legislativo ci ha proprio oggi ricordato che dopo le audizioni Anief in Parlamento sono state presentate da partiti di maggioranza e opposizione diverse proposte di modifica alla riforma universitaria, tra cui quelle relative al profilo giuridico dei contrattisti di ricerca e alla chiamata diretta del ricercatore a tempo indeterminato: tutto questo è stato fatto anche per dare una risposta alle due sentenze della Corte di Giustizia Europe ottenute da legali Anief, oltre che per rispondere agli obiettivi del Pnrr dopo l'introduzione del Ricercatore a tempo determinato, il cosiddetto Rtt”.
Secondo il leader dell’Anief “servono provvedimenti strategici da subito: noi, come sindacato, siamo convinti che per arginare questa debacle di iscritti sia necessario anche pensare ad agire sul personale, con una riduzione del precariato e un turn over maggiore, anche per migliorare l’orientamento post diploma attraverso l’immissione in ruolo di “nuove leve” formatrici”. Anief – conclude Pacifico - , per questi motivi rinnova la richiesta di garantire il riscatto gratuito degli anni di formazione, come avviene da tempo in Germania e in Italia solamente per gli ufficiali delle forze armate”.
Il giovane sindacato ha lanciato una petizione online attraverso la quale per il personale che lavora negli istituti scolastici, universitari e nella Ricerca si chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: con la proposta, che intende contrastare anche il blocco parziale del turn over previsto dalla legge di bilancio del 2025, ha raccolto in poche settimane quasi 105mila firme, si intende chiedere oltre al riscatto gratuito della laurea per il personale del comparto Istruzione e Ricerca anche il pensionamento a 60 anni con il massimo contributivo di riconoscimento del burnout.
LA PETIZIONE ANIEF
La petizione Anief vuole riconoscere al personale docente e scolastico la stessa finestra per la pensione di limite anagrafico a 60 anni prevista per il personale delle forze militari (d.lgs. 66/2010) e di polizia (d.lgs. 334/2000), con la possibilità, a domanda, di permanere in servizio anche con compiti di tutoraggio e orientamento per i neo-assunti, con incentivi, fino a 67 anni.
La petizione chiede per il personale docente e scolastico anche lo stesso riscatto gratuito degli anni universitari di valore legale della laurea, previsto per gli ufficiali delle forze militare dall'art. 32 eel DPR 1092/1973, in quanto titolo di accesso alla professione.
L'ultimo rapporto dell'ARAN sull'età anagrafica dei dipendenti della pubblica amministrazione nel 2021 conferma il progressivo invecchiamento del personale docente e scolastico, rispetto all'attuale riforma delle pensioni che prevede il pensionamento dopo quasi 44 anni di contributi o il limite anagrafico di quasi 68 anni di età.
Il personale docente e scolastico della scuola italiana è il piu vecchio in Europa e nel mondo, per il 77,4% è di sesso femminile.
235.741 unità erano in servizio a scuola nel 2021 con un'età over 60 (18 6%), a dispetto di quanto avveniva nelle forze di polizia con 2.296 unità (0,8%) e nelle forze armate con 186 unità (0,1%), in ragione della specificità dell'ordinamento militare, del rischio, ma a dispetto del burnout che non è riconosciuto agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.
Per superare il gap generazionale tra studenti e insegnanti, svecchiare il corpo docente, intervenire sul burnout, pertanto, il sindacato Anief ritiene necessario modificare le norme sull'accesso alla pensione e sul riscatto gratuito degli anni di formazione del personale docente e scolastico.
Il tuo supporto può spingere il Governo e il Parlamento a cambiare la norma anche per superare i rilievi opposti dalla Consulta nella sentenza n. 270/2022 per i Funzionari delle forze di Polizia, e a far riconoscere la professionalità e la peculiarità del lavoro del corpo insegnante e di tutto il personale scolastico.
Il sindacato Anief invita tutti coloro che sostengono la richiesta di uscita anticipata dei docenti e del personale scolastico a 60 anni anziché a 67, di firmare e condividere la richiesta online: cliccare qui.
PER APPROFONDIMENTI: