Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha incontrato oggi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative della Scuola in risposta alla richiesta di incontro urgente sulla decisione di tenere in didattica a distanza le scuole medie, nonostante il passaggio del Piemonte da zona rossa ad arancione. Per ANIEF ha partecipato il segretario generale, Marco Giordano.
Cirio ha voluto innanzitutto chiarire di essere stato frainteso sui presunti recuperi delle lezioni da addebitare ai docenti. Il presidente, infatti, si è dichiarato consapevole del fatto che le attività a distanza stiano registrando il pieno impegno di tutti i docenti e che sul piano del lavoro degli insegnanti non sia prevista né necessaria alcuna forma di recupero. La Regione, ha spiegato Cirio, sta piuttosto lavorando alla definizione di progetti per consentire il recupero di almeno una parte di quegli aspetti relativi alla socializzazione che gli studenti hanno perso seguendo le lezioni da casa.
Sulla decisione di tenere ancora a distanza le classi seconde e terze delle medie, che secondo il protocollo nazionale in Piemonte potrebbero tornare in presenza, Cirio ha evidenziato come tale scelta derivi dall’analisi dei dati, che in Piemonte mostrano un’incidenza complessiva molto alta dei contagi nella fascia d’età 11-13 anni, e dalla necessità di approntare un piano trasporti efficace in vista della ripresa delle attività in presenza, prevista subito dopo la pausa natalizia.
“È chiaro – commenta Marco Giordano, segretario generale ANIEF – che come sindacato per noi la tutela della salute di studenti, personale docente e Ata delle scuole sia una priorità. Decidere di discostarsi dalle indicazioni nazionali sulla scuola e lasciare a casa i due terzi degli studenti delle medie mentre a Torino si registrano code fuori dai negozi per lo shopping natalizio e le maestre e i maestri dell’infanzia e della primaria continuano a lavorare in presenza, rischia tuttavia di essere incomprensibile se non si parla di numeri e, soprattutto, se non si illustrano le strategie e gli obiettivi per cui si lavora”.
Durante l’incontro si è discusso anche del Piano Trasporti al quale la Regione Piemonte sta lavorando e che prevede l’ingresso e l’uscita degli studenti su turni diversi. Su questo versante il problema maggiore, rilevato dall’ANIEF, è quello della riorganizzazione dell’orario delle lezioni: il modello dei turni, infatti, rischia di rendere ingestibile il servizio del personale docente e di creare difficoltà anche alle famiglie.
“Siamo pronti – dichiara Giordano – a valutare tutte le ipotesi per riportare quanto prima, e in sicurezza, tutti gli studenti in classe, ma è chiaro che non potremo tollerare forzature contrattuali che stravolgano il lavoro dei docenti, con orari-fiume puntellati da ore buca a ripetizione. Sappiamo bene che, nel bel mezzo della pandemia, trovare la quadra tra tutela della salute, diritto all’istruzione e organizzazione equilibrata del lavoro sia molto complesso. Per riuscirci servono scelte condivise con i rappresentanti dei lavoratori e molta attenzione a tutti gli aspetti organizzativi. Per questo – conclude il segretario generale ANIEF – abbiamo chiesto al Presidente Cirio e alla Direzione regionale scolastica del Piemonte di mantenere aperto e continuo il confronto con le organizzazioni sindacali”.