Si sono concluse, al netto di eventuali variazioni per rinunce dell’ultima ora, le operazioni di assunzione in ruolo dei docenti a Torino. Più di 900 i posti rimasti ancora vuoti, soprattutto al primo e al secondo grado.
Marco Giordano (ANIEF Piemonte): questi numeri fotografano, purtroppo, l’ennesima occasione sprecata nella lotta al precariato e costringono le scuole torinesi a ripartire con le stesse difficoltà dello scorso anno. Una situazione inaccettabile. Anche per questo abbiamo indetto lo sciopero il primo giorno di lezione.
Sono ormai agli sgoccioli le nomine in ruolo dei docenti a Torino. Al netto delle poche variazioni che si dovessero rendere necessarie per rinunce dell’ultima ora, i giochi sembrano ormai fatti. E per la scuola torinese c’è poco da festeggiare alla vigilia del nuovo anno scolastico.
A tirare le somme e a fare una prima analisi dei numeri è il sindacato ANIEF, che conta migliaia di iscritti in Piemonte.
“Rileviamo con amarezza – afferma Marco Giordano, presidente regionale e segretario generale ANIEF – come gli esiti degli incarichi assegnati a Torino dalla prima fascia GPS (graduatorie nate per le supplenze lo scorso anno ma che il Decreto Sostegni Bis ha reso parzialmente utili anche per il ruolo) fotografino, purtroppo, l'ennesima occasione sprecata nella lotta al precariato. Stiamo raccogliendo i dati nel resto della regione e in tutta Italia ma, come spesso accade, Torino rappresenta un’ottima cartina di tornasole della situazione nazionale.
Questi i dati raccolti da ANIEF:
- Docenti assunti da GPS su posto comune nella scuola dell’INFANZIA e PRIMARIA: zero (dato in realtà atteso visto che ci sono ancora aspiranti nelle graduatorie del concorso straordinario 2018).
- Docenti assunti su posto curricolare I GRADO: 5 (cinque!) a fronte di 292 posti disponibili per le nomine da GPS.
- Docenti assunti su posto curricolare II GRADO: 14 (quattordici!) a fronte di 465 posti disponibili per le GPS.
Magra consolazione che le cose siano andate un po’ meglio sui posti di sostegno per gli alunni disabili: 10 assunti da GPS in ruolo all'Infanzia, 122 alla Primaria, 155 (a fronte di 308 posti) al Primo grado, 183 al Secondo grado. Adesso l’ufficio scolastico dovrà assegnare le supplenze, che saranno migliaia anche quest’anno.
“Il fatto che a Torino – continua Giordano – sia stata assegnata la miseria del 2,5% dei posti curricolari disponibili (al netto degli accantonamenti per i concorsi ordinari) nella scuola secondaria restituisce plasticamente l'errore madornale compiuto dal Parlamento con l'esclusione della seconda fascia GPS dalle nomine utili per l'immissione in ruolo. Il paradosso, infatti, è che anche se le graduatorie scoppiano di precari, molti dei quali docenti con anni di esperienza, tuttavia solo una parte di esse può essere utilizzata per le immissioni in ruolo”.
Anche per questo ANIEF ha proclamato lo sciopero di tutto il personale scolastico il primo giorno di lezione, che in Piemonte è fissato per il 13 settembre.
“Decidere di iniziare l’anno scolastico con uno sciopero – afferma il presidente di ANIEF Piemonte – è stata una scelta difficile ma non possiamo accettare che si torni a scuola facendo finta che vada tutto bene. Prima l’obbligo di green pass, che ha introdotto pesantissime sanzioni per una categoria, quella del personale scolastico, che con oltre il 90% di vaccinati è tra quelle che sta contribuendo in misura maggiore al successo della campagna vaccinale e che, pertanto, decisamente non merita un simile trattamento. Poi un protocollo di sicurezza – che ANIEF non ha firmato – che addirittura segna un clamoroso passo indietro rispetto a quello dello scorso anno visto che introduce una deroga al distanziamento di almeno un metro se a scuola non c’è abbastanza spazio. Un esempio di rimozione del problema attraverso la sua negazione, certamente più facile e meno dispendioso del reperimento di nuovi spazi. Ma è anche sicuro per studenti e insegnanti? Noi diciamo di no. Infine – conclude Giordano – il nodo dei docenti, costretti all’ennesimo contratto a tempo determinato, in barba a qualsiasi norma europea che fissa in tre anni il limite massimo del precariato e all’esigenza di garantire continuità didattica agli studenti. Per tutti questi motivi abbiamo indetto lo sciopero il primo giorno di lezione: perché la scuola si rende sicura con i fatti, non con le chiacchiere”.