I numeri dovevano essere resi pubblici a fine 2014, ma il tempo preso in più non è servito a rendere pubblici numeri veri: oltre i 100mila posti considerati vacanti e da coprire con le assunzioni programmate tramite il ddl di riforma, vi sono altrettanti posti liberi o che si libereranno anche per l’innalzamento degli alunni disabili.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il problema è che il Governo non vuole ammettere che ci sono posti in più, anche perché se lo ammettesse soccomberebbe nei tribunali e dovrebbe assumere tutti quei docenti con 36 mesi di servizio su cattedra vacante. E siccome dal disegno di legge non si vuole stralciare il piano straordinario di oltre 100mila assunzioni previste dalla bozza approvata dal Governo, si rischia seriamente di compromettere anche quelle. Con la possibilità concreta di ritrovarci anche quest’anno a coprire il solito turn over. Allora ci chiediamo: ma non dovevano finire il precariato e la supplentite?
Quelli emessi in queste ore dal ministero dell’Istruzione sono dati nazionali sul precariato che lasciano molto a desiderare: oltre i 100mila posti considerati vacanti e da coprire con le assunzioni programmate tramite il ddl di riforma, vi sono altrettanti posti liberi o che si libereranno anche per l’innalzamento degli alunni disabili. Già ora vi sono 70mila cattedre vacanti che potrebbero essere assegnate ai tanti docenti precari abilitati, in possesso di regolari titoli di studio e servizi, ma che incredibilmente sono stati dimenticati dal piano di riforma perché collocati nelle graduatorie d’istituto, considerate a torto di serie B, oppure perché si sono formati dopo il 2011. A sostenerlo è il sindacato Anief, che in tal modo intende rispondere ai tecnici di Viale Trastevere che hanno portato alla stesura di un censimento di posti fortemente sottodimensionato.
Eppure, il Miur ha fatto attendere tanto tempo per rendere pubblica la situazione sul precariato (dovevano essere pronti entro la fine del 2014), con all’interno la stesura dei posti a supplenza e delle posizioni degli aspiranti GaE, esclusi i vincitori di concorso, distribuiti per provincia e classe di concorso. Dopo tanta attesa, è scaturito che le supplenze dell'anno scolastico 2014/2015 sono state 15.735 mila per l'interno anno (fino al 31 agosto) e 85.544 quelle fino al termine dell'attività didattica (30 giugno). In totale sono state circa 100 mila (nei documenti il Miur specifica che per il calcolo delle supplenze - full time - si è basato sull'orario di cattedra previsto per il tipo posto/grado di istruzione: infanzia 25 ore, primaria 24 ore, secondaria di I e II grado 18 ore).
Per quanto riguarda le supplenze fino al 30 giugno, 13.713 hanno riguardato il sostegno della scuola elementare, 4.127,4 della scuola dell'infanzia, 10.069 le medie e 2.696 le scuole superiori. Per quanto riguarda quelle annuali: per il sostegno nella primaria sono stati assunti 1.764 insegnanti, per quella dell'infanzia 469, per le scuole medie 1.922 e le superiori 413. Si tratta, dunque di 100mila posti liberi, cui bisognerà aggiungere 48.800 posti circa di organico funzionale.
“Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – è che per il Ministero le cattedre assegnate giugno al 30 giugno non sono tutte su posto vacante: a loro ne risultano libere appena 7mila. Secondo noi, invece, la percentuale oscilla tra il 60 e il 70%, quindi sono dieci volte di più. Per questo, ci sono 70mila posti in più rispetto ai 100mila delle assunzioni promesse”.
“Ma c’è dell’altro – continua il sindacalista autonomo – perché di questi 70mila posti vacanti, più della metà sono sul sostegno e il prossimo anno gli alunni disabili, superando quota 250mila. E siccome occorre mantenere in vita il rapporto un docente ogni due alunni portatori di disabilità o con problemi ‘certificati’, ecco che serviranno diverse migliaia di docenti specializzati in più. Il problema è che il Governo non vuole ammettere che ci sono posti in più, anche perché se lo ammettesse soccomberebbe nei tribunali e dovrebbe assumere tutti quei docenti con 36 mesi di servizio su cattedra vacante”.
Il sindacato ricorda che a questi posti vanno aggiunti almeno altri 10mila relativi al personale Ata, per il quale è attiva una procedura d’infrazione della Commissione UE, che si è trasformata un anno fa in atto di messa in mora, ovvero in un nuovo probabile ricorso contro l'Italia. Il tutto avviene mentre sempre più giudici del tribunale del lavoro italiano condannano alle spese, tra i 30mila e 50mila euro a precario, e assumono d’ufficio gli aventi diritto.
“Se lo scenario rimane questo – dice ancora Pacifico – e se non si incrementerà il piano di assunzioni, come chiesto dall’Anief attraverso gli emendamenti presentati la scorsa settimana in Parlamento, i posti che il prossimo anno resteranno liberi raggiungeranno quota 100mila. Per andare ancora una volta a supplenza. E siccome dal disegno di legge non si vuole stralciare il piano straordinario di oltre 100mila assunzioni previste dalla bozza approvata dal Governo, si rischia seriamente di compromettere anche quelle. Con la possibilità concreta di ritrovarci anche quest’anno a coprire il solito turn over. Allora ci chiediamo: ma non dovevano finire il precariato e la supplentite?”
Per approfondimenti:
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