Precariato

Decreto Sviluppo: subito 67.000 immissioni in ruolo

Grazie all’azione decisa dell’Anief: 30.000 dalle vecchie graduatorie di pettine e di coda. Ma ne mancano ancora 41.000. Graduatorie e salva-precari triennali per i precari. Blocco quinquennale della mobilità per i neo-assunti.

Nel gennaio 2010, l’Anief lanciava solitaria dalle pagine di Repubblica il contenzioso per la stabilizzazione del personale precario e per la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato, forte dei successi sulle graduatorie di coda al Tar Lazio.

Un anno dopo, una norma di legge imponeva entro il dicembre 2011 la scelta di ricorrere al giudice del lavoro per reclamare l’immissione in ruolo in caso di licenziamento dopo 3 anni di contratto da supplente. L’Anief avviava le procedure per organizzare il ricorso per più di 8.000 assistiti insieme, recentemente, ad alcune di quelle altre OO. SS. che sono state pubblicamente oggi ringraziate dal ministro Gelmini per la collaborazione avvenuta in questi due anni di tagli e blocco degli stipendi.

Di fronte al nuovo contenzioso che reclama l’osservazione della normativa comunitaria e al vecchio contenzioso sfociato nella sentenza della Consulta che ha permesso, ai primi 3.000 ricorrenti Anief, l’inserimento a pettine nelle altre province delle graduatorie elaborate e riformulate per l’anno scolastico 2010-2011, il Governo ha autorizzato 67.000 immissioni con nomina retroattiva sulle graduatorie rielaborate dell’anno in corso e altri migliaia sui posti dai posti vacanti e disponibili sulle graduatorie nuove che verranno elaborate per il prossimo anno scolastico, quando sarà consentito ai precari di cambiare provincia.

A tal proposito, per evidenti ragioni di chiarezza, l’Anief chiederà a tutti i ricorrenti (Tar e Pdr, con e senza commissariamento) nei prossimi giorni di compilare apposite istanze di accesso agli atti da inviare all’amministrazione per individuare gli aventi diritto alla stipula dei contratti anche per gli anni precedenti. Ma mancano ancora 41.000 posti che ogni anno per errore sono stati dati al 30 giugno invece che al 31 agosto e che dovrebbero essere subito stabilizzati.

Il rinnovo del salva-precari è anche di buon auspicio per tutti i ricorrenti che hanno chiesto con i ricorsi al Tar l’inserimento nel 2009 e nel 2010 e di cui si attende la sentenza di merito dopo le ordinanze cautelari che hanno concesso l’inserimento negli elenchi prioritari di chi aveva prestato servizio nel 2008-2009 per 180 giorni su più scuole. Se l’Anief ottiene la mobilità per i precari che si potranno spostare in un’altra provincia con il proprio punteggio per il nuovo triennio di vigenza delle graduatorie, semaforo rosso per gli insegnanti neo-immessi in ruolo che dal Governo sono bloccati nella provincia di nomina. Nessun accenno, invece, allo sblocco dei contratti del pubblico impiego (e quindi docenti e ata) che una recente sentenza della Cassazione sembra voler contrastare nella denuncia delle gabbie salariali, su cui l’Anief in questi giorni chiederà il parere dei giudici del lavoro.

Il Decreto, complessivamente, se rende giustizia ai primi ricorrenti che otterranno il ruolo grazie alla battaglia giuridica condotta dall’Anief sulle graduatorie del personale docente, l’assunzione per merito, il rispetto delle norme europee, non risolve purtroppo in maniera sistematica la condizione della precarietà della scuola italiana (15% del personale in servizio) né la disparità di trattamento tra personale avente uguale titolo. Pertanto, l’Anief continuerà la propria azione sindacale a tutela di tutti i professionisti della scuola e a baluardo dei nostri principi costituzionali rendendo note le sue iniziative anche giudiziarie con successivi comunicati.