La Corte d’Appello di Genova respinge il ricorso promosso dal MIUR avverso la favorevole sentenza che riconosceva il diritto di una docente all’integrale ricostruzione di carriera con gli anni di servizio prestati a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Alberto Agusto, Nicola Zampieri e Corrado Resta, già vittoriosi contro il MIUR in primo grado, ottengono nuovamente ragione in favore della nostra iscritta e la condanna del Ministero dell’Istruzione a riconoscere immediatamente, e per intero, gli anni di servizio a tempo determinato ai fini della ricostruzione di carriera della docente.
Le ragioni addotte dal MIUR, infatti, non hanno convinto i Giudici di secondo grado che, in pieno accoglimento delle richieste dei nostri legali, hanno confermato la condotta illegittima del Ministero dell’Istruzione nel persistere a voler riconoscere solo parzialmente, ai fini economici e giuridici utili per la ricostruzione di carriera, il periodo di servizio svolto con contratti di lavoro a tempo determinato. Già la sentenza di primo grado, del resto, era chiara nell’esporre i motivi dell’illegittimo operato dell’Amministrazione nel punto in cui aveva evidenziato che “atteso che le modalità di svolgimento della attività lavorativa, per i tempi e il contenuto delle prestazioni svolte , come nel caso di specie, nel contesto di servizi pre ruolo, in nulla si differenziano, come è incontestato tra le parti, con quelli svolti una volta avuto ingresso nel ruolo, la presenza delle ragioni oggettive richieste deve pertanto escludersi, nascendo così il diritto della ricorrente a veder riconosciuta sotto ogni profilo la professionalità maturata presso la PA anche nel periodo in cui il rapporto di lavoro era a tempo determinato, con particolare riguardo, quindi, alla progressione professionale retributiva […] in ciò dovendosi disattendere ogni principio normativo nazionale divergente da tale assetto”.
Il Ministero dell'Istruzione, dunque, incassa una nuova sconfitta anche in secondo grado con condanna al pagamento delle spese di giudizio per aver posto in essere una palese disparità di trattamento della docente in violazione di norme comunitarie e al relativo pagamento degli arretrati dovuti alla nostra iscritta, e già riconosciutile in primo grado, quale integrale ricostruzione di carriera comprensivi degli interessi legali.
Ancora una volta l’azione legale competente e professionale posta in essere dall’Anief ha prodotto i suoi frutti e tutelato efficacemente i diritti dei lavoratori della scuola da sempre sfruttati e bistrattati dal Ministero dell'Istruzione anche in aperta violazione di norme comunitarie.
Il nostro sindacato ricorda che è sempre possibile ricorrere per ottenere il riconoscimento integrale del servizio svolto durante il precariato all’atto della ricostruzione di carriera e che per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile rivolgersi alle sedi territoriali Anief.