La decisione, giunta dopo le diffide del sindacato Anief, è stata già resa esecutiva dagli Usr del Veneto e della Toscana, che hanno provveduto a diramare le istruzioni per le proroghe. Si tratta di quei posti rimasti disponibili a causa del differimento, previsto dalla L.107/2015, dell'assegnazione della sede al personale assunto nella Fase B del piano assunzionale che dovevano essere coperti con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, prevedendone l'eventuale proroga al ricorrere delle condizioni di legge. Pertanto, è compito del Dirigente Scolastico prorogare il contratto. Non si comprende perché rimangano ancora fuori quelli riguardanti i contratti che riguardano il raggruppamento più grande delle assunzioni della riforma. Viene il sospetto che a prevalere sia stata la logica del risparmio, ancora una volta sulla pelle dei precari della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la norma dice che vale la tipologia di posto. Che quando è vacante, va coperto con la supplenza sino all’ultimo giorno dell’anno scolastico. Al Ministero dell’Istruzione lo sanno bene, visto che il 10 settembre scorso proprio da Viale Trastevere era stato annunciata la proroga sino all’ultimo giorno dell’anno scolastico. Perché siano occorsi dieci mesi per farlo, è incomprensibile. Tra l’altro dimenticando migliaia e migliaia di posti riguardanti la fase C: vorrà dire che per loro ci penserà il tribunale.
Con il solito cronico ritardo, il Miur ha finalmente deciso di prorogare sino al prossimo 31 agosto le supplenze su posti vacanti, sinora assegnate solamente fino al 30 giugno 2016. La decisione, giunta dopo le diffide del sindacato Anief, è stata già resa esecutiva dagli Uffici Scolastici Regionali del Veneto e della Toscana, che “hanno provveduto – scrive Orizzonte Scuola - a diramare le istruzioni per le proroghe dei contratti a tempo determinato del personale docente in servizio su posti vacanti e disponibili sull'organico di diritto 2015-16”. Solo che si tratta di una parte dei posti su cui sono stati assunti gli 8 mila docenti della fase B della Buona Scuola, mentre non si comprende perché rimangano ancora fuori quelli riguardanti i quasi 50 mila della fase C. Viene il sospetto che a prevalere non è stata, anche stavolta, la corretta applicazione della normativa, ma la logica del risparmio sulla pelle dei precari della scuola.
A beneficare del provvedimento, sono solamente, spiega la rivista on line, i supplenti terminati su “quei posti rimasti disponibili a causa del differimento, previsto dalla L.107/2015, dell'assegnazione della sede al personale nominato in ruolo nella Fase B del piano assunzionale” che “dovevano essere coperti con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, prevedendone l'eventuale proroga fino al 31 agosto al ricorrere delle condizioni di legge. Pertanto, se ne ricorrono le condizioni, è compito del Dirigente Scolastico prorogare il contratto”.
A quanto risulta all’Anief, ancora non tutti i dirigenti stanno eseguendo le indicazioni pervenute dagli uffici ministeriali. Di sicuro, non stanno provvedendo a prorogare al 31 agosto le supplenze annuali che riguardano i posti inizialmente assegnati al ‘potenziamento’ scolastico della fase C del piano straordinario della Buona Scuola, che poi, non conferiti per mancanza di candidati, sono stati successivamente affidati ai docenti precari. In questa casistica rientrano anche molti posti assegnati inizialmente ad un neo-assunto, quindi divenuto a tutti gli effetti titolare di cattedra, ma che ha differito la presa di servizio al 1° settembre decidendo di proseguire il precedente contratto già sottoscritto per una supplenza annuale.
“Tutti questi contratti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - devono necessariamente essere prorogati al 31 agosto. A prescindere dal dirigente che li ha sottoscritti. Perché la norma è chiara: quel che conta è la tipologia di posto; quando è vacante e disponibile va coperto con la supplenza sino all’ultimo giorno dell’anno scolastico”.
“Al Ministero dell’Istruzione lo sanno bene, visto che il 10 settembre scorso proprio dal Dicastero di Viale Trastevere era stato annunciato che la scadenza dei contratti a tempo determinato sui posti rimasti disponibili al termine del piano straordinario di assunzioni, inizialmente disposta al 30 giugno, sarebbe stata prorogata al 31 agosto nel caso ricorressero le condizioni di legge. Perché siano occorsi dieci mesi per farlo, è incomprensibile. Tra l’altro dimenticando migliaia e migliaia di posti riguardanti la fase C: vorrà dire che per costoro ci penserà il tribunale”, conclude il sindacalista Anief-Cisal.
Le condizioni, da attuare in tutti i casi vi siano dei posti vacanti e disponibili da coprire, sono del resto dettate in modo davvero chiaro dalla Legge 124 del 3 maggio 1999, che regola questo genere di contratti a termine. Per questi motivi, il sindacato Anief ha provveduto a diffidare il Ministero, chiedendo l’immediato intervento delle Direzione Generale per il personale scolastico affinché vengano immediatamente fornite le indicazioni del caso agli Uffici scolastici regionali e periferici.
Pertanto, sempre il giovane sindacato, invita i docenti danneggiati a chiedere alla scuola di servizio di conoscere la natura del posto occupato presentando l’istanza di accesso agli atti predisposta dall’Anief (clicca qui per scaricarla). Nel caso di conferma della natura vacante e disponibile del posto (o in caso di mancata risposta entro il termine di legge di 30 giorni), qualora il Miur non avesse ancora autorizzato la proroga del termine al 31 agosto, gli interessati potranno ricorrere per chiedere l’estensione del contratto aderendo al ricorso disponibilea questo link.
Per approfondimenti:
L’istanza di accesso agli atti per sapere se il posto era vacante e disponibile
Il link per aderire al ricorso estensione contratti al 31 agosto
Giannini: «In tre anni la “supplentite” sarà curata» (Il Sole 24 Ore del 9 giugno 2016)
Supplenze 2015/16 su posti vacanti: ecco finalmente le proroghe al 31 agosto (Orizzonte Scuola del 16 giugno 2016)