Anief rompe ogni indugio e si prepara a chiedere al giudice ordinario con provvedimento anche d’urgenza l’immissione in ruolo dei ricorrenti che hanno ottenuto il diritto allo spostamento a pettine nelle graduatorie di coda. Pronto il deposito dei ricorsi sulla stabilizzazione.
Sono trascorse ben due settimane dalla richiesta inoltrata dall’Anief al Miur di risolvere per via amministrativa il contenzioso seriale sulla vicenda coda-pettine, prima delle prossime immissioni in ruolo. Mercoledì 13 luglio, il dicastero di Viale Trastevere dovrebbe fare sapere ai sindacati in che modo attuare quanto previsto dal recente decreto sviluppo in merito alle immissioni retrodatate dalle vecchie graduatorie. Ovviamente, per l’Anief, quelle graduatorie valide per il 2009-2011 sono illegittime nella misura in cui sono state o saranno utilizzate per assegnare contratti a tempo indeterminato, costitutive di rapporto di lavoro, ai non aventi diritto. Ecco perché, esaurita, comunque, l’azione del tribunale amministrativo indipendentemente dalla giurisdizione sulle graduatorie - azione giunta, persino, alla Consulta con l’annullamento della legge pro-coda -, preso atto dell’inadempienza dell’amministrazione, Anief ha avviato le procedure per chiedere al giudice ordinario l’immissione in ruolo dei ricorrenti che hanno già inviato le istanze di accesso agli atti da cui risulta evidente il diritto reclamato. Entro venerdì 15 luglio, senza ulteriori novità da parte del Miur, Anief invierà ai suoi ricorrenti pettine le istruzioni operative per ricorrere gratuitamente al giudice del lavoro e ottenere una delle 18.000 immissioni in ruolo illegittimamente disposte per il biennio precedente, con grave danno erariale per le casse dello Stato, per l’eventuale accoglimento della denuncia di lite temeraria.
Ovviamente, se saranno disposte, comunque, meno immissioni in ruolo delle 108.000 calcolate dall’Anief sui documenti del Miur, toccherà sempre ai giudici del lavoro, nell’ambito del contenzioso seriale promosso dall’Anief per la stabilizzazione dei precari, disapplicare la normativa italiana contrastante quella comunitaria, e procedere alla stabilizzazione del personale docente e Ata che ha prestato tre anni di servizio su posto vacante e disponibile. Sono quasi ultimate, infatti, le procedure per l’individuazione degli aventi diritto che, grazie al lavoro paziente e prudente dei legali dell’Anief, ora potranno con maggiore sicurezza intentare causa al Miur tenuto conto della giurisprudenza consolidata.