Chiamata diretta dei docenti: il governatore della Lombardia farebbe bene a non invocarla. Pensi, piuttosto, a bene amministrare la sua regione, soprattutto dopo i recenti scandali sulla sanità locale e sullo svolgimento del concorso per dirigenti scolastici.
Il presidente Formigoni torna a rivendicare la piena applicazione del Titolo V della Costituzione, al fine di porre in capo alle Regioni la responsabilità della gestione del sistema scolastico e degli organici. “Se questo è il modo di governare la scuola - commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – riteniamo che lo Stato oggi più che mai debba vestire il ruolo di tutore e artefice della legalità e delle aspettative di tutti i cittadini. A tal proposito, ci si chiede come mai l’operato della giunta della Lombardia sia sempre più di frequente al centro di indagini da parte delle procure. E, allo stesso tempo, come mai gli atti della direzione scolastica regionale siano sempre più spesso annullati dai tribunali amministrativi regionali”.
“Se poi si vuole introdurre l’applicazione sistematica dello ‘spoiling system’, che ha distrutto la classe dirigente dello Stato, anche ai dipendenti, allora siamo di fronte ad un evidente tentativo di controllare l’accesso all’intera pubblica amministrazione. Tanto più ‘comodo’ e utile - conclude Pacifico - quanto più prossimo alla campagna elettorale”.
L’Anief non può che respingere questo modo discrezionale di gestire le assunzioni. Sarebbe un grave errore allestire commissioni giudicanti i titoli e i servizi analoghe a quelle oggi sotto i riflettori per aver adottato criteri di valutazione diversi e poco trasparenti.