Precariato

Il metodo Marchionne sbarca a scuola? L'amministrazione di Bari ci prova: in arrivo il licenziamento di 100 lavoratori!

L’Ufficio regionale della Puglia decide infatti di sollevare dall’incarico tutto il personale, docenti e Ata, assunto in passato con meno punti in graduatoria, per fare spazio ai colleghi vincitori dei ricorsi ai giudici del lavoro a seguito dell’accertato abuso dello Stato dei contratti a termine stipulati nei loro confronti. Anief: una decisione gravissima, si sana un errore commettendone un altro. Il 4 marzo invieremo un esposto alla procura con richiesta di informare la Corte dei Conti per chiaro danno all’erario.

Il metodo Marchionne, già sconfessato dai tribunali del lavoro, non può certamente trovare applicazione nella pubblica amministrazione. A sostenerlo è l'Anief, dopo aver preso visione della circolare emessa il 29 gennaio dall'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, resa pubblica solo in questi giorni, che invita i rispettivi Uffici scolastici territoriali ad esaminare "le sentenze passate in giudicato" e "licenziare l'ultimo" assunto in ruolo per fare spazio, al loro posto, ai vincitori dei contenziosi finalizzati alla stabilizzazione a causa dell'abuso della reiterazione dei contratti a termine.

Ad essere interessati al licenziamento coatto sarebbero addirittura un centinaio tra docenti e unità di personale Ata. Con la motivazione di dover “rispettare il divieto ad assumere personale con contratto a tempo indeterminato superando il contingente autorizzato annualmente dal MEF e dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Secondo l'Ufficio legale dell'Anief si tratta di una decisione gravissima, di un vero e proprio uso arbitrario del potere di licenziamento, contro la quale l'organizzazione sindacale si adopererà in tutte le sedi possibili. A partire da domani, 4 marzo, quando l'Anief invierà un esposto alla Procura della Repubblica mettendo bene in evidenza le responsabilità del vicedirettore dell'Usr della Puglia, Ruggiero Francavilla, autore della circolare regionale. Ma anche per chiedere il coinvolgimento nella vicenda della Corte dei Conti, poiché alle spese che l'amministrazione dovrà sostenere per la ritardata assunzione dovranno aggiungersi quelle per l'illegittimo licenziamento.

Mai era accaduto che dei dipendenti pubblici assunti per merito venissero licenziati in mancanza di grave colpa o cattiva condotta lavorativa. È evidente che si tenta di sanare un errore producendone un altro, altrettanto grave. Ma adottare questo provvedimento comporterebbe anche due importanti infrazioni: la prima riguarda un chiaro aggiramento della direttiva comunitaria che tutela i lavoratori, compresi quelli della scuola, dall'utilizzo esasperato da parte del datore di lavoro del precariato per eluderne la stabilizzazione; la seconda infrazione si deve alla confusione che l'amministrazione fa nel trattare il regime autorizzatorio previsto dalle leggi vigenti in materia di assunzioni e licenziamenti, con il potere dell'autorità giudiziaria.

"Le notizie che stanno provengono da Bari - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief e delegato al contenzioso per la Confedir - hanno dell'incredibile: licenziare del personale di un'amministrazione pubblica per dare seguito all'esito positivo dei ricorsi presentati da colleghi mantenuti illegalmente nella precarietà, non può essere accettato. Ancor di più dalla nostra organizzazione, che per suo statuto nasce per tutelare i diritti del personale in formazione e quindi da assumere in ruolo. L’Anief quindi impugnerà questa decisione, portando ad una sicura condanna l'amministrazione che l’ha cagionata. Per tutti questi motivi - continua Pacifico - lunedì 4 marzo la Procura verrà invitata a trasferire alla Corte dei Conti le motivazioni dell'esposto, in particolare i conseguenti molto probabili danni arrecati alle economie statali”.

L'Anief, infine, comunica sin d'ora che garantirà il patrocinio gratuito a tutti coloro che saranno licenziati a seguito della decisione dell'Usr pugliese di adottare una procedura errata nel merito e nel metodo. Sempre e comunque, il nostro sindacato opererà non certo andando a scalfire l'esecutività delle sentenze passate in giudicato. Di cui la stessa Anief si è fatta storica promotrice. Sentenze che permettono, finalmente anche in Italia, al contrario di quello che vorrebbero i nostri governanti, di far assumere automaticamente in ruolo tutto il personale che ha svolto più di 36 mesi di servizio con contratti a tempo determinato.

“Come i giudici del lavoro hanno in questo caso superato le leggi nazionali, presto altri giudici decideranno che licenziare un lavoratore senza motivazioni valide è un atto grave. E chi lo compie se ne deve assumere le responsabilità fino in fondo”, conclude il presidente dell'Anief e delegato al contenzioso per la Confedir.

La circolare dell'USR Puglia