Precariato

Contratti a termine 30 giugno 2014: info importanti per stabilizzazione, scatti, 31 agosto, tfr, ferie

Le attività didattiche sono appena terminate ma i più di 120.000 precari impegnati ad assicurare la costante erogazione del servizio scolastico nel 2013/2014 devono ricordarsi che se hanno prestato più di 36 mesi di servizio hanno diritto alla stabilizzazione e al pagamento degli scatti di anzianità, che almeno un posto su due ricoperto doveva essere assegnato in supplenza annuale, che la trattenuta del 2,5% sul TFR è illegittima come bassa la sua liquidazione, che le ferie devono essere pagate per intero senza decurtazioni. Lo dicono la legge e il diritto comunitario. Basta ricorrere al giudice del lavoro e ottenere fino a 50.000 euro di risarcimento complessivo.

E’ vero, in un mondo che utilizza la precarietà del rapporto di lavoro per tradire la nostra Costituzione ci si dimentica dei diritti fondamentali tutelati dalla stessa Comunità europea. Così è per la stabilizzazione e la parità di trattamento tra docenti di ruolo e precari in tema di scatti stipendiali, in applicazione del principio di non discriminazione e di tutela del lavoratore sancito dalla direttiva UE 70/1999; così è in termini di utilizzo delle ferie come momento di ricreazione a cui non possono essere sottratti i giorni di sospensione delle attività didattiche come sancito dalla direttiva UE 88/2003. E che dire della sentenza n. 223/2012 della Corte costituzionale che ha annullato la trattenuta del 2,5% e ordinato la restituzione di una cifra analoga per quei dipendenti pubblici che erano passati dal regime di TFS a quello di TFR nel 2011? Per non parlare della palese violazione di legge (124/99) per tutti quei contratti siglati al 30 giugno su posti vacanti e disponibili che ora costringono i supplenti a chiedere l’assegno ridotto di disoccupazione piuttosto che le due mensilità estive. Almeno 70.000 di essi sono illegittimi, basta presentare un’istanza di accesso agli atti al dirigente scolastico per avere la conferma dell’assenza di ragioni sostitutive. Ammontano a migliaia di euro, addirittura 50.000 se sommate insieme, le quote dovute dallo Stato ai precari della Scuola. Sta ai cittadini lavoratori chiedere il conto in tribunale. L’Anief con il suo staffi di legali è a tua disposizione. Per info, consulta le relative voci sul sito Anief alla sezione ricorsi.