Vladimir (chiamato anche Didi) ed Estragon (chiamato anche Gogo) stanno aspettando su una desolata strada di campagna un certo "Signor Godot". Non vi è nulla sulla scena, solo un albero dietro ai due personaggi che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni. Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Egli si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, il quale dirà ai due protagonisti che Godot "oggi non verrà, ma verrà domani"…
Il teatro dell’assurdo rappresentato nel suo capolavoro da Samuel Becket, ci sembra ogni volta quello che meglio identifica la condizione del dipendente ENEA, che a dispetto degli avvicendamenti al vertice, continua a tenere i propri ricercatori, tecnici, personale amministrativo in una situazione di costante attesa.
Non sono bastati mesi di discussione (non di trattativa) con le organizzazioni sindacali, l’agognata emissione dei bandi per le progressioni dei ricercatori e tecnologi (ex art 15 CCNL) o la pubblicazione delle domande accolte per l’art. 22 c. 15 (ex lg.Madia) e neanche la tabellina delle domande accolte per i cambi di profilo (ex art. 52 CCNL), all’improvviso tutto si è fermato di nuovo e si aspetta Godot. La data per l’inserimento dei documenti e dei titoli (art.15), prima al 31 gennaio è passata al 14 febbraio ma senza aver chiaro quale sarà il termine ultimo mentre non si comprende la fretta per l’art. 22 per il quale il possesso dei requisiti doveva “rigorosamente” avvenire il 6 gennaio ed ora è fermo come il resto.
Le commissioni sono ancora da nominare e forse, ancora non si è capito come pagare” gli esterni, intanto il telelavoro che doveva partire il 1 febbraio è rinviato a data da destinarsi (1 marzo?) e con esso la revisione del regolamento sullo smart working e, quando protestiamo ci si fa osservare che negli uffici, il personale scarseggia, chi va in pensione non viene sostituito ed i pochi rimasti si sobbarcano anche il lavoro di chi non c’è.
Drammatica la situazione negli uffici del personale sia periferici che della sede legale, al progetto Antartide si lamenta la carenza di personale amministrativo e “pesante” appare la situazione ragioneria di ISER… molti altri sarebbero gli esempi da portare ma non possiamo non evidenziare come invece, molte colleghe e molti colleghi siano poco e male utilizzati e quando chiedono il trasferimento per assicurarsi un legittimo sviluppo professionale, vengono tenuti spesso in ostaggio da mediocri capetti che valutano il loro “potere” sulla numerosità del “gregge”.
È necessaria una riforma strutturale dell’Amministrazione e della mobilità interna, incentivi per chi occupa posizioni nei servizi fino ad oggi penalizzati, trasferimenti che passino prima per corsi di formazione qualificati e sostituzione dei responsabili “poco responsabili”.
Un impegno onorato testimonia il rispetto verso l’interlocutore ed il rapporto tra l’amministrazione ed i propri dipendenti deve essere improntato sul dialogo e sul rispetto reciproco, noi siamo pronti a fare la nostra parte, una rivoluzione culturale con l’obiettivo che all’ENEA si smetta finalmente di aspettare Godot!