È certamente significativo che il finanziamento degli EPR non vigilati dal MUR sia uno dei temi oggetto attualmente di confronto in Parlamento. Come si ricorderà, su questi aspetti l’ANIEF ha proposto recentemente specifica misura nella legge di conversione del DL sostegni ter, ripresa in uno specifico emendamento presentato al Senato della Repubblica (in dettaglio p. 75 del fascicolo degli ordini del giorno ed emendamenti al Disegno di legge n. 2505). Alla luce di altre proposte ed emendamenti avanzati sempre in sede parlamentare, a nostro parere invece non condivisibili (in dettaglio p. 80 del suddetto fascicolo), sembra opportuno ribadire alcune questioni rilevanti
In primo luogo, investire in ricerca significa investire in tutti gli EPR, nessuno escluso, prevedendo risorse specifiche e aggiuntive per i bilanci, per la crescita professionale di tutto il personale e per la stabilizzazione dei precari. Tali risorse sono state riconosciute finora solo agli EPR vigilati dal MUR nella Legge di Bilancio per il 2022: si deve fare altrettanto per tutti gli Enti del Comparto, con risorse adeguate per il loro rilancio e per una reale programmazione.
Non é inoltre condivisibile la messa in esaurimento del profilo di ricercatore e tecnologo di III livello. Questa impostazione ha già determinato danni nelle Università a seguito della riforma Gelmini: francamente non si avverte il bisogno di esportarla anche negli EPR. Altre, secondo noi, sono le modifiche all'ordinamento da attuare per garantire lo sviluppo di carriera di tutto il personale. Peraltro, è grave che interventi unilaterali sull’ordinamento siano stati imposti dal Governo agli EPR vigilati dal MUR in vista del rinnovo del CCNL e in assenza di un adeguato approfondimento e dibattito nella comunità scientifica. Fa certamente effetto constatare, dopo due mesi dall’approvazione della legge di bilancio per il 2022, l’assenza di una chiara ed unitaria iniziativa da parte delle Organizzazioni Sindacali, caratterizzatesi finora per divisioni e ambigui silenzi. L’auspicio resta quello di riprendere la discussione in sede di rinnovo del CCNL, ritrovando una unità di intenti e contrastando inopportune semplificazioni dell’ordinamento, tutte a danno degli EPR e del personale del Comparto.
Infine, dopo oltre un decennio di sostanziale blocco delle carriere, vanno varate misure per una effettiva valorizzazione di tutto il personale degli EPR. In questa ottica, devono essere introdotte misure, assenti nella legge di bilancio per il 2022, che prevedano passaggi di livello anche per i profili tecnici e amministrativi.
Per l’ANIEF è quindi urgente intervenire per un deciso cambiamento nelle politiche sinora adottate dal Governo, evitando misure che determinino un ulteriore indebolimento strutturale della ricerca pubblica e l’introduzione oggettive discriminazioni, tra singoli EPR e tra il loro personale.