Si è tenuto, mercoledì 15 maggio, presso l’Università La Sapienza di Roma il Convegno Nazionale organizzato da ANIEF, in collaborazione con EUROSOFIA, dal titolo “Il futuro della ricerca: dall’assegno al contratto quali sfide, opportunità e tutele”.
Sono intervenuti per i saluti istituzionali la Rettrice dell’Università ospitante Prof.ssa Antonella Polimeni, il Presidente ARAN Dott. Antonio Naddeo, il Presidente ANVUR Prof. Antonio Felice Uricchio, i Senatori della VII Commissione del Senato della Repubblica Ella Bucalo e Francesco Verducci.
Sono seguite le relazioni delle Prof.sse Alessandra Beccarisi (Università di Foggia) ed Elisa Rubino (Università del Salento), dei dirigenti ANIEF Università, Ing. Antonio Natale e Dott. Stefano Cirilli. Hanno portato il loro contributo anche il Dott. Filippo Pellittieri, Segretario Arted, e i dottorandi Paolo Brescia e Davide Clementi (Rappresentante CUN e CNSU).
Da tutti gli interventi è emersa con chiarezza la necessità di mettere al centro del dibattito politico, accademico e sindacale la tenuta del Sistema universitario e in particolare le regole del reclutamento di giovani ricercatori e ricercatrici.
Il primo problema evidenziato risulta l’investimento di risorse stabili e adeguate, a favore delle nuove generazioni del mondo della ricerca. La legge n. 79/2022, di riforma della 240/2010 (legge Gelmini), non ha infatti risolto le problematiche che da 14 anni mettono in difficoltà il sistema di reclutamento universitario. In tal senso la Rettrice Polimeni ha sottolineato l’inapplicabilità dei nuovi contratti di ricerca introdotti dalla legge 79/2022. Dello stesso avviso il Presidente ARAN, che ha ribadito la difficoltà di raggiungere un’intesa con le Rappresentanze sindacali in merito al trattamento economico dei contrattisti di ricerca, a causa di una carenza normativa. Il Presidente ha anche segnalato la necessità di eliminare ogni diseguaglianza fra i ricercatori dei vari Enti di ricerca e delle Università.
Non meno preoccupanti i dati ANVUR presentati dalla Prof.ssa Beccarisi. Si registra, infatti, un significativo aumento delle iscrizioni alle Università telematiche soprattutto al SUD. E si palesa una tendenza all’aumento dell’età media del corpo docente in servizio nelle università: più della metà ha più di 50 anni.
La Prof.ssa Rubino, dati alla mano, ha mostrato le carenze del sistema Gelmini, che ha creato dal 2010 ad oggi un precariato della ricerca oramai strutturale, per nulla sanato dalla legge 79/2022. In assenza di risorse finanziarie stabili per gli Atenei non è, infatti, possibile garantire la continuità della ricerca e migliorare l’attuale sistema di reclutamento. Anche la tenuta democratica del sistema accademico è messa a rischio dalla mancata rappresentanza dei ricercatori e del personale tecnico-amministrativo a tempo determinato. Da qui la proposta di revisione degli Statuti universitari, a 10 anni dalla riforma Gelmini, in nome della rappresentatività di tutte le componenti accademiche negli Organi di governo.
Nell’ambito del Convegno ha trovato spazio anche l’esigenza di valorizzare la figura del tecnologo universitario, che risulta penalizzato rispetto ad analoghe figure presenti negli Enti di ricerca.