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Tagli agli enti di ricerca – Smentita del ministro Giarda: il rapporto non è suo, è stata una svista di un quotidiano

Ma Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir alle alte professionalità, conferma la riduzione dei finanziamenti voluta dalla spending review e attuata nello schema di decreto FOE 2013 trasmesso dal ministro Profumo al Parlamento: - € 55.504.142 rispetto al 2013, - € 4.307.463 rispetto alla stessa Spending review.

Nello schema di decreto ministeriale recante il riparto del fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per l’anno 2012 (Atto n. 467/12 sottoposto al Parlamento, adottato il 9.8.12), nel cap. 7236 di competenza per l’anno 2012 si presenta una disponibilità di € 1.824.001.142. A pag. 18 del documento (art. 16) si legge come “gli enti destinatari delle assegnazioni potranno considerare quale dato certo per la predisposizione del proprio bilancio di previsione 2013 una quota pari al 95% della rispettiva assegnazione ordinaria stabilita per il corrente esercizio”. Tale riduzione, secondo quanto riportato dal ministro Profumo, nel nuovo schema di decreto, è risultata coerente con il taglio di € 51.196.499, previsto a decorrere dal 2013, dall’art. 8, c. 4-bis della legge 135/2012 (Spending review), cosicché nello stesso schema di decreto sottoposto al Parlamento, il 21 marzo scorso, per l’anno 2013 (Atto n. 5/2013) la quota di riporto nello stesso capitolo si riduce a € 1.768.497.000. Gli enti di ricerca hanno subito un taglio di € 55.504.142, ovvero 4.307.463 € in più di quelli previsti dall’ultima legge approvata.

Anief-Confedir aveva commentato l’articolo del Manifesto del 20 aprile 2013 dove erroneamente si parlava di un rapporto Giarda, mentre l’entità dei tagli (51 milioni e non miliardi di euro) era confermata lo stesso giorno da un altro quotidiano, Il Sole 24 ore. Oggi la smentita della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Se ci scusiamo con il ministro Giarda per non aver verificato il presunto rapporto citato dal Manifesto, ribadiamo l’invito rivolto ai neo-eletti Parlamentari a cambiare la linea di indirizzo del precedente Governo anche in occasione dell’analisi dell’attuale DEF oltre che dello schema di decreto sul FOE, aumentando e non riducendo i finanziamenti per la ricerca, in linea con l’Europa.