Dopo lo sciopero dell’8 gennaio e la grandissima partecipazione ai sit-in organizzati da ANIEF a Roma davanti al Miur e in numerose altre città davanti agli uffici scolastici regionali, il giovane sindacato rilancia proclamando lo sciopero degli scrutini intermedi. Lo sciopero riguarderà i primi due giorni decisi da ciascuna istituzione scolastica per lo svolgimento degli scrutini di fine primo periodo, purché compresi nell’intervallo compreso tra il 29 gennaio e il 12 febbraio. Potrà scioperare tutto il personale docente e Ata, precario o di ruolo, delle scuole di ogni ordine e grado.
La nuova agitazione intende sollecitare risposte sul rinnovo contrattuale, sul quale grava la scarsità di risorse economiche previste dalla legge di bilancio 2018, e sulla questione dei diplomati magistrale e di tutti gli abilitati, su cui l’Anief ha presentato una bozza di decreto legge per consentire l’inserimento in Gae e la conferma dei ruoli assegnati con riserva.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non c’è più tempo, urgono risposte immediate sul rinnovo del contratto con aumenti dignitosi e sull’inserimento di tutti gli abilitati nelle graduatorie ad esaurimento, ad iniziare da quei diplomati magistrali che in alcune regioni, in barba alle rassicurazioni del Miur, stanno già cacciando dalla scuola.
Non intende dare tregua l’Anief, il giovane e combattivo sindacato guidato dal vulcanico Marcello Pacifico. Dopo lo sciopero dell'8 gennaio, che è riuscito a portare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema degli abiltati esclusi dalle Gae, a partire dai diplomati magistrale assunti con riserva e a rischio licenziamento dopo la sentenza dell’adunanza plenaria, l’Anief ha immediatamente proclamato una nuova agitazione.
“Ci sono troppe questioni urgenti in sospeso – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – e non c’è più tempo. Urgono risposte immediate sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il personale docente e Ata, sul quale purtroppo gravano le scarse risorse economiche stanziate dalla legge di bilancio 2018, sull’inserimento nelle Gae di tutti gli abilitati e sulla conferma dei ruoli assegnati con riserva ai diplomati magistrali, adesso a rischio licenziamento dopo la sentenza della plenaria. Tanto più che in alcune regioni, in barba alle rassicurazioni del Miur, li stanno già cacciando dalla scuola”.
Stavolta, nel mirino del sindacato, che aspira a raggiungere la rappresentatività alle prossime elezioni Rsu, ci sono gli scrutini intermedi di fine primo periodo. Si tratta di una forma particolare di protesta, che non può essere concentrata in un’unica giornata visto che ogni scuola può svolgere tale attività in momenti diversi.
Per questo, l’Anief ha indetto lo sciopero per i primi due giorni decisi da ciascuna istituzione scolastica per lo svolgimento degli scrutini di fine primo periodo, purché compresi nell’intervallo compreso tra il 29 gennaio e il 12 febbraio. Potrà scioperare tutto il personale docente e Ata, precario o di ruolo, delle scuole di ogni ordine e grado. Ricordiamo che nei servizi pubblici essenziali, come la scuola, non è possibile scioperare per più di due giorni consecutivi e che gli scrutini non possono essere differiti per più di 5 giorni rispetto alla scadenza programmata per la loro conclusione. Inoltre, a pena di denunce per comportamento antisindacale, il DS non può sostituire il docente che sciopera; pertanto, in caso di assenza di un insegnante, lo scrutinio – che deve avvenire secondo il principio del collegio perfetto – deve essere giocoforza rinviato.
“Non è possibile accettare – spiega Pacifico – una proposta di rinnovo contrattuale che, a regime, porterà a un ridicolo aumento del 3,48% i già miseri stipendi di docenti e Ata. Un aumento lontano dal coprire anche solo la metà dell’inflazione che, dal 2006, ne ha eroso anno dopo anno il potere di acquisto. Tanto varrebbe, come abbiamo più volte dichiarato, non firmare quel contratto e chiedere l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale che, per legge, deve far recuperare almeno il 50% dell’inflazione”.
Sul tavolo del Ministro Fedeli e del governo, inoltre, si trova la bozza di decreto legge elaborata dall’Anief per risolvere la questione degli abilitati esclusi dalla graduatorie ad esaurimento (da cui si attinge per l’assegnazione del 50% delle immissioni in ruolo) e mettere in sicurezza i ruoli con riserva dei diplomati magistrale, che rischiano la rescissione del contratto dopo la sentenza della plenaria.
“La differenza – sottolinea il presidente del giovane sindacato – tra l’Anief, che aspira a diventare rappresentativa, e i sindacati attualmente rappresentativi è tutta qui: loro vanno al Ministero solo per ascoltare dati e per chiedere al Miur di trovare una soluzione, senza assumersi responsabilità. Noi, invece, al Miur le soluzioni le proponiamo. Sulla questione degli abilitati da inserire in Gae e sui contratti di ruolo dei diplomati magistrale da salvare, abbiamo realizzato una bozza di decreto legge, che il governo dovrebbe solo approvare per risolvere in un colpo solo tantissimi problemi garantendo i diritti di tutti: degli abilitati come i laureati in scienze della formazione primaria e i diplomati magistrale, che sarebbero graduati sulla base dei titoli posseduti e del servizio, garantendo posizioni apicali a chi possiede titoli di rango superiore o vanta anni di esperienza e servizio; degli studenti e delle loro famiglie, che vedrebbero garantita la continuità didattica, particolarmente rilevante sul sostegno, e il diritto ad avere l’insegnante più meritevole nella classe dei propri figli. Delle scuole, che non dovrebbero ristrutturare in modo pesante, con gravi rischi per la didattica, la dotazione di insegnanti in organico. Infine, dell’amministrazione scolastica, in particolare di quella degli uffici territoriali, che con il licenziamento di migliaia di docenti oggi in ruolo vedrebbe vanificato il lavoro estenuante svolto in questi anni per l’individuazione e l’assunzione di questi insegnanti”.
Per tutte queste ragioni, quindi, l’Anief ha indetto lo sciopero degli scrutini intermedi secondo le modalità sopra esposte. Una strategia aggressiva che dimostra, una volta di più, la determinazione del giovane sindacato nella tutela dei diritti del personale scolastico.
PER APPROFONDIMENTI:
Video intervista a Marcello Pacifico, presidente nazionale Anif, davanti al Ministero dell’Istruzione dopo l’incontro tenuto con l’Ufficio del Capo di Gabinetto del Miur: Diplomati magistrale, Pacifico: subito apertura delle GaE e assunzione, ma quale concorso riservato (Orizzonte Scuola)
Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico e la continuità didattica
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessità di adottare misure d'urgenza volte a garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico sull'intero territorio nazionale;
Ritenuta, in particolare, la straordinaria necessità ed urgenza di emanare, nelle more dell’attuazione del nuovo sistema di formazione e reclutamento del personale docente di cui all’art. 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, a seguito della sentenza n. 11 del 20 dicembre 2017 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, disposizioni finalizzate a consentire, nell’a.s. 2017/2018, nelle sedi di assegnazione, la continuità didattica del personale docente assunto a tempo indeterminato e determinato, già inserito nelle Graduatorie ad Esaurimento con riserva, nonché a garantire ai docenti in possesso di abilitazione entro la data di conversione del presente decreto, l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di cui al comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, all’atto dell’aggiornamento previsto dal comma 10-bis dell’articolo 1 della legge 25 febbraio 2016, n. 21;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del _________;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
Emana il seguente decreto-legge:
Art. 1
Disposizioni urgenti per il corretto svolgimento dell'attività scolastica e per garantire la continuità didattica.
1. Al fine di garantire la continuità didattica del personale docente in servizio presso le Istituzioni scolastiche dell’intero territorio nazionale, a seguito della sentenza n. 11 del 20 dicembre 2017 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, e nelle more del processo di attuazione del nuovo sistema di reclutamento di cui all’art. 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, è disposto per l’a.s. 2017/2018, all’atto dell’aggiornamento, l’inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento di cui al comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a domanda, di tutto il personale in possesso di abilitazione conseguita entro la data di conversione del presente decreto. A tal fine, l’art. 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 si interpreta nel senso che hanno diritto all'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento gli insegnanti in possesso di un’abilitazione all'insegnamento comunque conseguita, ivi compresi gli insegnanti in possesso del diploma magistrale abilitante conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
2. Conseguentemente, è garantita per l’a. s. 2017/2018, nelle sedi di assegnazione, la continuità didattica del personale docente del primo e del secondo ciclo d’Istruzione assunto a tempo indeterminato e determinato con clausola rescissoria in attesa di definizione del giudice di merito, in quanto inserito nelle graduatorie ad esaurimento con riserva, a seguito di provvedimento cautelare del giudice amministrativo o del lavoro, purché in possesso dell’abilitazione all’insegnamento, ivi incluso il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002. Nel caso di superamento dell’anno di prova di cui ai commi 116 e seguenti della legge 13 luglio 2015, n. 107, anche se intercorso successivamente alla data di conversione del presente decreto, per il personale docente assunto in ruolo con riserva, è disposto il mantenimento in servizio e lo scioglimento della riserva con decorrenza giuridica dal 1° settembre dell'anno successivo alla conferma in ruolo. Sono fatti salvi i servizi prestati a tempo determinato e indeterminato nelle istituzioni scolastiche dal personale di cui al presente comma.
3. Dall'attuazione dei commi precedenti non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 2
Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì ___________
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