Oggi mercoledì 19 giugno sono iniziati gli esami di maturità dell’anno scolastico 2018/2019. Alle 8:30 il Miur ha rilasciato la chiave digitale per accedere alle tracce per cominciare con la prova di italiano. I maturandi hanno a disposizione sei ore per portare a termine il compito e consegnare.
Le tracce su cui i ragazzi hanno dovuto cimentarsi sono, per quanto riguarda l’analisi del testo: “Risvegli” di Giuseppe Ungaretti, Corrado Stajano e “l’Eredità del novecento” ed “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.
A seguire tra le tracce, per comporre un elaborato storico culturale, troviamo Gino Bartali, figura influente, ciclista e campione che salvò la vita di circa 800 ebrei durante l’olocausto ed il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso da un attentato mafioso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro.
Mentre per il saggio tecnico-scientifico i discenti hanno potuto scegliere fra: il brano di Fernbach “L’illusione della conoscenza” e ancora per l’ambito artistico-letterario il brano di Montanari “Istruzioni per l’uso del futuro”.
Gli Esami di stato sono ormai distanti anni luce dai primi istituiti quasi un secolo fa, nel 1923, dall’allora Ministro Giovanni Gentile per l’ultimo adempimento dovuto agli alunni dei soli licei ai quali successivamente era permesso accedere all’Università. Si pensi che la commissione esaminatrice era costituita esclusivamente da docenti esterni, in gran parte professori universitari; situazione improponibile oggi.
Sono seguite poi diverse riforme nel corso degli anni per uniformarsi al contesto socio-culturale che cambia nel tempo fino ad arrivare all’attuale idea del Ministro Mario Pittoni. Lo stesso decide quest’anno di abolire una prova, la quale prevedeva delle domande a risposta aperta su più discipline anche non prettamente inerenti all’indirizzo dell’istituto.
Diversa rispetto l’anno precedente anche la prova finale. La modifica apportata prevede l’estrazione del tema tramite una busta, di cui la commissione non conosce il contenuto, conferita dal ministero usata durante la prova orale che tanto preoccupa gli alunni ma il ministro rassicura tramite un post su Facebook «dentro non ci saranno domande “astruse”». Da quest’ultima modifica ne consegue l’assenza della pezza d’appoggio migliore amica degli studenti: “la tesina”. Senza di essa i ragazzi dovranno dimostrare più versatilità nella gestione degli argomenti affrontati durante l’anno ma il ministro garantisce «grazie alle buste, il meccanismo è più semplice e trasparente».
Giovedì 20 giugno 2019, dalle ore 8:30 si svolgerà invece la seconda prova e la durata varierà a seconda degli indirizzi.