La risposta del Governo sulla sentenza della Consulta, sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo, è ingiusta e incostituzionale.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): la rivalutazione delle pensioni, sempre più basse rispetto all’inflazione, doveva essere reale e retroattiva, come ha indicato la Corte Costituzionale, che ha di fatto annullato integralmente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzione tra reddituali. Se proprio l’Esecutivo voleva intraprendere una strada diversa, avrebbe dovuto approvare una nuova legge. In questo modo, invece, si vuole dare un ‘contentino’ e chiudere la questione. Siamo pronti a dare battaglia in tribunale.
"L’una tantum voluta dal Governo come risposta del Governo sulla sentenza della Consulta, sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo, è a dir poco inadeguato: Anief-Confedir farà ricorso in tribunale contro il decreto odierno ingiusto e incostituzionale”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, commentando la decisione dell’Esecutivo di risolvere, attraverso il decreto approvato oggi, l’inadempienza statale nei confronti di milioni di cittadini pensionati con una somma irrisoria pari a 500 euro.
“La rivalutazione delle pensioni, sempre più basse rispetto all’inflazione, doveva essere reale e retroattiva – spiega Pacifico -, come ha indicato la Consulta, che ha di fatto annullato integralmente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzione tra reddituali. La Corte Costituzionale, infatti, ha espresso un concetto semplice, legato alla necessità di associare alle retribuzioni differite al costo della vita”.
“Il Governo – continua il sindacalista Anief-Confedir – non può contrastare un atto amministrativo e ignorare anche quanto disposto dalla legislazione vigente: se proprio voleva intraprendere una strada diversa, rispetto a quanto deciso dalla Consulta, avrebbe dovuto approvare una nuova legge. In questo modo, invece, si vuole dare un ‘contentino’ e chiudere la questione. Siamo pronti a dare battaglia, impugnando in tribunale la decisione di limitare la portata di quella sentenza. Tutti i pensionati interessati possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”.
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