L'appello del ministro Giannini ai sindacati: "Approfittiamo di questa straordinaria opportunità". "Carte bollate non sono una scelta vincente".
Verso il concorsone della scuola. C'è tempo fino al 30 marzo per inoltrare online la domanda per partecipare alla selezione. 63.700 i posti disponibili per oltre 200.000 candidati previsti. Il numero messo a disposizione dal Ministero dell'istruzione dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00, è preso d'assalto. Tante le telefonate di richiesta di aiuto o di informazioni che stanno arrivando allo 080.9267603, tanto che a rispondere è una segreteria che dà tempi di attesa troppo elevati per attendere in linea. Miur dunque a lavoro per aiutare chi avesse bisogno di supporto per compilare la domanda, ma anche i sindacati sono a lavoro per preparare i ricorsi.
L'Anief ha già raccolto 2.000 adesioni. 30.000 invece le richieste di informazioni. Anche in questo caso si può chiedere di fare ricorso fino al 30 marzo. Si tratta soprattutto di insegnanti della terza fascia, laureati non abilitati, esclusi dalla selezione, nonostante in molti lavorino nella scuola da anni e abbiano anche quest'anno supplenze annuali.
Il ministro dell'istruzione Stefania Giannini - ai microfoni di Radio 24 - invita i sindacati a non sprecare questa buona occasione. "Noi stiamo impostando questo lavoro in modo molto serio e rigoroso, in modo che sia una selezione tra pari, corretta ma anche severa" - dice Stefania Giannini. "I numeri parlano da soli, il concorso offre un'occasione ad una platea amplissima, oltre 200mila i candidati previsti per 63.700 posti. Credo che impostare questa straordinaria opportunità che sulla base della Costituzione italiana finalmente viene restituita al mondo della scuola fra tribunali amministrativi e carte bollate è una scelta che i sindacati sono liberi di fare, ma credo che non sarebbe una scelta vincente e la direbbe lunga sulla loro visione del mondo".
Come mai ogni intervento che si fa sulla scuola finisce fra centinaia di ricorsi e battaglie in tribunale? "Non è solo un male della scuola, è un virus che nel nostro paese si è molto esteso, soprattutto nel comparto pubblico per evidenti motivi anche di formalizzazione dell'accesso, delle regole che sono alla base dei contratti di lavoro. Credo che sia un cambiamento culturale che dobbiamo fare e il nostro forse è il settore che ha il potenziale di successo maggiore e anche la responsablità maggiore.
Da qui l'appello ai sindacati del ministro Giannini: "Approfittiamo insieme di questa straordinaria opportunità per dare alla scuola quello di cui ha bisogno: giovani che regolarmente possano confrontarsi con i loro talenti e la loro vocazione per fare quello che - senza retorica, io lo faccio all'università ma la sostanza è la stessa - è uno dei mestieri più belli del mondo".