Roma, 11 lug. (AdnKronos) - Ad un anno dall'approvazione della Buona Scuola, l'associazione sindacale Anief tira le somme: lo fa, a partire da domani fino a sabato prossimo, nella suggestiva cornice di Città del Mare a Terrasini, uno dei tratti più affascinanti della costa siciliana, dedicando la ''Scuola estiva 2016'' proprio a questo tema. Durante i cinque giorni, annuncia l'Anief, si affronteranno gli effetti sortiti dall'applicazione della Legge 107/2015 su diversi aspetti scolastici, pure di carattere gestionale ed amministrativo di cui si è parlato poco, ma con i quali il personale è obbligato a confrontarsi quotidianamente e da cui rischia di uscire ''sconfitto'': si cercherà anche di comprendere quali siano i motivi del dissenso che hanno condotto proprio le province della Sicilia a produrre un alto numero di firme per l'abrogazione, tramite referendum, della riforma su cui il Parlamento ha detto sì esattamente 12 mesi fa. Si inizierà, domani 12 luglio, con un focus sulla formazione continua e in ingresso del personale sulla scuola. Mercoledì 13, si parlerà di personale Ata: si affronteranno diversi aspetti di tematiche legate al mancato riconoscimento di tanti diritti ormai negati - come le stabilizzazioni congelate o il mancato accesso all'aggiornamento professionale - e riconquistabili solo attraverso aule giudiziarie, per ribadire e rilanciare l'importanza e la dignità di tutto il personale che non svolge compiti di docenza.
Il giorno dopo, il 14 luglio, l'attenzione si sposterà sui contenziosi e ricorsi in atto, sia sul fronte delle stabilizzazioni che su quello della salvaguardia dei diritti, alla presenza di Michele De Luca, presidente emerito di Cassazione. Venerdì 15, invece, verrà dedicato alla formazione delle Rsu e contrattazione sindacale: interverrà, tra gli altri, il dottore Fabrizio Proietti, dell'Ufficio relazioni sindacali del Ministero dell'Istruzione. Nel corso della giornata, si discuterà anche di valutazione, card, assenze e nuove procedure disciplinari. È prevista, infine, una simulazione di contrattazione decentrata e d'Istituto. L'ultimo giorno, sabato prossimo, si parlerà di operazioni di nomina, convocazioni e contestazioni di addebito, sempre alla luce delle norme introdotte dalla Buona Scuola.
''Sono alcuni dei temi più sentiti e che preoccupano il personale delle scuole pubbliche italiane - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - perché li
abbiamo riscontrati incontrando docenti e Ata nei tanti incontri tenutisi presso numerosi Istituti dal nostro sindacato e, proprio dal sottoscritto, durante il primo anno di adozione delle Legge 107.
L'anno che si sta concludendo - aggiunge - è stato oggetto di tante preoccupazioni. Dal prossimo, però, le cose potrebbero cambiare, perché la riforma entrerà a regime e, supportata dalle prime
approvazioni delle leggi delega che predisporranno la strada per l'applicazione delle norme, rischiano di diventare in molti casi dei problemi irrisolvibili''.
''È bene che il personale arrivi preparato a questo momento, perché - continua Pacifico - c'è il rischio concreto di vedersi privare diritti sinora riconosciuti e inattaccabili. Come la titolarità del posto e della presenza in classe, visto che con l'accordo sulla chiamata diretta, già dal prossimo mese di settembre, chi è finito negli ambiti territoriali dovrà presentare il proprio curriculum e poi incrociare le dita; mentre tanti altri docenti, anche di vecchio corso, rischieranno di lasciare la didattica per ricoprire incarichi progettuali su indicazione unidirezionale del proprio dirigente scolastico". ''Per non parlare dei bonus professionali e degli incentivi assegnati solo ad una parte del personale - prosegue Pacifico - con i lavoratori messi uno contro l'altro, che rischiano mai come oggi di spaccare la categoria. E che dire degli organi collegiali e dei comitati di valutazione mandati allo sbaraglio? Per non parlare dell'organico potenziato tradito dal Miur''. ''Questi, sono aspetti della riforma che sinora sono stati non sempre dibattuti. Eppure, la loro messa in opera è determinante per il presente e futuro professionale di oltre un milione di dipendenti, di ruolo e precari. La stragrande maggioranza di questi lavoratori è ancora oggi fortemente disorientata su come muoversi. Noi, come sindacato, cerchiamo di illuminarli e sostenerli, tracciando le possibili strade da intraprendere, anche di carattere legale, laddove il legislatore abbia pensato solo a tutelare lo Stato e non - conclude il presidente Anief - chi vi opera quotidianamente per il bene delle nuove generazioni''.