Sindacato ha ottenuto una sentenza dalla Corte di Appello
BOLOGNA, 21 LUG - Il servizio militare svolto a favore dello Stato non può penalizzare i cittadini che vogliono diventare insegnanti: partendo da questo presupposto, la Corte di Appello di Bologna si è espressa a favore del riconoscimento del punteggio spettante a un docente precario per aver fatto il servizio militare obbligatorio di leva anche se non in "costanza di rapporto" di lavoro con il Ministero dell'Istruzione. A darne notizia è il sindacato Anief, che ha sostenuto un insegnante attraverso i legali Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga. La Corte, secondo quanto riferito da Anief, ha ritenuto che "il servizio militare (o assimilato) è prestato, assumendo lo svolgimento di detto servizio un valore positivo in sé, essendo svolto nell'interesse della collettività nazionale a fronte di un'inevitabile compressione della libertà dell'individuo per un periodo significativo della sua vita". Siccome l'aspirante docente "era tenuto allo svolgimento del servizio militare (o di altro servizio equipollente)", la mancata considerazione del punteggio avrebbe "ovviamente determinato una disparità di trattamento rispetto a coloro i quali per ragioni di sesso, salute o altro non erano tenuti al medesimo adempimento e hanno così potuto dedicarsi immediatamente alla ricerca di un'occupazione al termine del percorso di studi". (ANSA).