Personale Ata fanalino di coda della pubblica amministrazione
ROMA, 2 DIC - "Come si può pensare di rendere dignitoso lo stipendio di un collaboratore scolastico neo-assunto, che oggi percepisce 1.008 euro al mese, concedendogli un incremento stipendiale di 20-30 euro?" Lo chiede l'Anief facendo riferimento alle parole del Ministro Madia secondo la quale l'intesa sottoscritta sul pubblico impiego servirà ad "accorciare la forbice tra chi guadagna di più e chi guadagna di meno". "Diversi rappresentanti del Governo si stanno rincorrendo nel dire che a seguito dell'accordo raggiunto il 30 novembre a Palazzo Vidoni, gli aumenti per i lavoratori statali di 'fascia' alta riceveranno meno, per privilegiare chi guadagna poco: prevarrà, infatti, un approccio alla 'Robin Hood'. Peccato che questo accostamento (togliere ai ricchi per dare ai poveri) potrebbe avere un senso - fa notare l'Anief - laddove vi siano risorse congrue da assegnare ai lavoratori. Invece, gli aumenti da dividere tra 3,3 milioni di dipendenti sono a dir poco esigui: se si dividessero equamente, per il 2017 la media di incremento sarebbe di soli 258 euro lordi annui. Che corrispondono a 20 euro lordi, ovvero 14 euro netti mensili. Ammesso, poi, che agli Ata della scuola si assegni un aumento doppio, per la logica tanto sbandierata di 'Robin Hood', si potrebbe arrivare a 30 euro netti di aumento. Praticamente, per il 2017 si passerebbe dal 'trancio' di pizza di un anno fa a una cena frugale". "Se gli ultimi dati Aran ci dicono che il fanalino di coda della Pubblica Amministrazione sono proprio gli assistenti amministrativi, i tecnici e gli ausiliari della scuola, che percepiscono in media meno di 22mila euro di media lordi annui, queste cifre diventano imbarazzanti - osserva ancora il sindacato - quando si scopre che la retribuzione dei dirigenti di prima fascia delle Agenzie fiscali raggiunge i 220mila euro annui. Francamente, non crediamo che possa essere giustificato un gap retributivo così mastodontico, con i secondi che beneficiano di una busta paga dieci volte maggiore del personale non docente". Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief "questo accordo quadro sul pubblico impiego ha tutta l'aria di essere finalizzato a ricevere consensi politici". (ANSA).