ROMA, 11 GEN - Quest'anno record di alunni che hanno cambiato docente. Lo denuncia l' Anief secondo cui "andrà sempre peggio se non si risolve il problema del Meridione con misure straordinarie". "Non era mai accaduto che in pochi mesi, come è avvenuto nell'anno scolastico in corso, due milioni e mezzo di alunni cambiassero insegnante. Tanto che in queste ore Tuttoscuola parla di un vero e proprio 'anno nero per la continuità didattica': la stessa rivista spiega i motivi per cui la situazione, in futuro, non cambierà, con 'migliaia di docenti (soprattutto meridionali)' che 'resteranno forse delusi', perché 'i posti disponibili al Sud sono pochi'. In questa situazione - osserva l'Anief - è normale che i livelli di apprendimento siano in difetto rispetto alle altre regioni del Centro-Nord". "Nessuno parla però - commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - del fatto che al Sud c'è un altissimo tasso di abbandono scolastico, il record di disoccupazione e di Neet, oltre che di mancato supporto ai giovani da parte delle istituzioni e delle realtà imprenditoriali. La stessa alternanza scuola-lavoro, nelle regioni del Sud non è mai decollata. In questa situazione è normale che i livelli di apprendimento siano in difetto rispetto alle altre regioni del Centro-Nord. Servono maggiori risorse economiche, per rendere davvero professionalizzante gli stage formativi e le forme di collegamento con il mondo del lavoro. Inoltre, dovrà essere data una sola scuola a preside fornendo incentivi veri per chi si spende quotidianamente in tali contesti; bisognerà, poi, portare l'obbligo formativo dagli attuali 16 anni di età ai 18. Infine, sarebbe fondamentale introdurre la classe cosiddetta 'ponte' a cinque anni, con la presenza contemporanea dei maestri della scuola dell'infanzia e primaria". (ANSA).