Corteo a Roma. Fedeli 'lavoriamo a soluzioni per precari'. A una fetta del mondo scolastico la Buona scuola (e i suoi decreti attuativi) proprio non va giù. Cobas, Anief e altri sindacati di base (Unicobas, Federata, Orsa, Cub e Usb) hanno portato oggi in piazza a Roma, ma anche in altre città, la protesta in concomitanza con uno sciopero del comparto al quale, secondo il leader dei Cobas Piero Bernocchi, ha aderito in media 1 lavoratore su 5. Rivendicazioni alle quali il Governo spiega di non essere rimasto sordo. "A loro voglio dire - ha dichiarato la ministra Fedeli riferendosi ai manifestanti che sotto le finestre del Miur stamani facevano sentire la loro voce - che stiamo lavorando per la qualificazione della scuola". "Dovrebbero sapere, visti anche i pareri delle commissioni sul decreto per il reclutamento e, in particolare, sulla fase transitoria, che stiamo puntando a reclutare e immettere nella scuola le persone che sono precarie e hanno superato i concorsi". Nella Capitale dopo il sit-in davanti al Miur i manifestanti (5.000 secondo i Cobas) hanno dato vita a un colorato corteo lungo viale Trastevere sventolando le bandiere sindacali e sorreggendo striscioni con slogan contro i tagli al sostegno e in difesa della scuola pubblica. A Napoli protesta in piazza del Gesù dove alla base dell'obelisco è stato affisso uno striscione chiedendo l'eliminazione dell'alternanza scuola-lavoro che "si traduce in uno sfruttamento degli studenti". Insegnanti in piazza anche a Cagliari: un gruppo di docenti si è ritrovato in piazza Giovanni XXIII per aprire un corteo che, attraversando le strade cittadine, si è concluso davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale in piazza Galilei. A Palermo centinaia di persone, studenti, genitori e docenti, sono partiti da piazza Verdi per raggiungere in corteo Palazzo d'Orleans. ""Ancora una volta - ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - il mondo dell'istruzione pubblica si è espressamente dichiarato contro quella che è stata definita la Buona Scuola, ma che alla resa dei conti non si è mostrata né giusta, né equa, né solidale". "Decine di migliaia di docenti e Ata hanno partecipato alle 10 manifestazioni svoltesi a Roma, Cagliari, Palermo, Napoli, Torino, Bologna, Catania, Venezia, Firenze e Bari" è il bilancio dei Cobas che oltre al ritiro delle deleghe chiedono, tra le altre cose, l'eliminazione della chiamata diretta dei prof, il recupero del 20% di salario perso in 8 anni di blocco contrattuale, l'assunzione dei precari con almeno 36 mesi di servizio, la libertà delle scuole di istituire o meno l'alternanza scuola-lavoro e la cancellazione dei test Invalsi. (ANSA).