ROMA, 31 MAR - Il Tribunale del Lavoro di Catania, a seguito di due ricorsi patrocinati dagli avvocati dell'Anief, ha condannato il Miur a corrispondere a due docenti precarie il corrispettivo di mensilità estive di ogni anno scolastico (negate per cinque anni) e le progressioni di carriera mai computate. E' quanto sostiene in una nota l'Anief, che denuncia "l'abuso commesso dal ministero dell'Istruzione a danno dei supplenti della scuola, con cui l'amministrazione stipula illecitamente ogni anno contratti a termine con scadenza al 30 giugno anche se il posto risulta vacante. Privandoli, quindi, delle mensilità di luglio e agosto". "A una docente - si legge nella nota dell'Anief - il giudice ha assegnato 13.222 euro per non averle esteso il contratto a tempo determinato anche nei mesi di luglio e agosto, più altri 5.802 euro per gli aumenti automatici stipendiali negati. Alla seconda insegnante il tribunale del lavoro ha detto che lo Stato dovrà farle percepire, sempre come indennizzo, 7.420 euro per la mancata stipula dei contratti nei mesi estivi e 2.609 euro per il conferimento degli scatti di anzianità. "È una lunga battaglia quella che abbiamo condotto per il rispetto della normativa e del regolamento delle supplenze - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - e da anni stiamo denunciando l'illegittimità dell'operato del Miur nell'attribuzione degli incarichi a tempo determinato: quando la cattedra è vacante deve essere utilizzata per le immissioni in ruolo, ma se il posto è restituito per l'attribuzione di incarichi annuali, il contratto deve necessariamente terminare al 31 agosto e non prima".