ROMA, 23 MAR - Il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) ha più carichi di lavoro ma dal 2011 si sono persi 3.667 posti di lavoro: a sostenerlo è il sindacato Anief che confronta i dati tra gli anni scolastici 2011/2012 e quello attuale: per l'anno scolastico 2017/18 rispetto allo scorso anno in calo i posti Dsga (direttore servizi generali amministrativi) di 78 unità; nel complesso i collaboratori scolastici sono 131.143, gli assistenti amministrativi 46.822, gli assistenti tecnici 16.175, i Dsga sono 7.994, con un calo rispetto allo scorso anno di 77 unità. "A parte gli spostamenti, che non incidono sull'entità numerica, il dato che balza agli occhi è quello relativo ai totali: complessivamente, oggi abbiamo 203.534 posti in organico di diritto, mentre sei anni fa erano 2017.123. Ma come si giustifica tale decremento?", si chiede il sindacato il quale ricorda che "la categoria Ata continua a subire anche un'ulteriore ingiustizia: la sottrazione di almeno 10-12mila posti vacanti e disponibili, incomprensibilmente assegnati ogni anno fino al 30 giugno anziché al 31 agosto dell'anno successivo. A cui si aggiungono altrettanti posti "mascherati" nell'organico di fatto". "Con la scuola dell'autonomia - dice Marcello Pacifico di Anief-Cisal - i compiti del personale Ata sono aumentati a dismisura. Ma anziché incrementare il numero di Ata si è riusciti nell'impresa di ridurne la capienza. Lo stesso incremento di qualche migliaio di unità, cui abbiamo assistito quest'anno, è stato vanificato dai tagli che "sotto traccia" si sono continuati a fare. La stessa Buona Scuola di Renzi ha prima permesso il travaso di migliaia di posti ai lavoratori perdenti posto delle province, contro il quale abbiamo anche avviato una class action; successivamente, il Governo a maggioranza PD ha dimenticato di inserire il personale Ata sia nel piano straordinario di assunzioni. Noi non ci stiamo, per questo siamo al loro fianco e intendiamo continuare le battaglie legali e legislative che oggi ci hanno portato a scioperare e a scendere in piazza a Roma". (ANSA).