ROMA, 29 APR - In 8 anni gli stipendi del personale della scuola e della pubblica amministrazione sarebbero stati "divorati dall'inflazione": ne è convinto l'Anief, secondo il quale "i dati, aggiornati al 20 aprile scorso, ci dicono che dal 2007/08 al 2015/16, negli anni del blocco dei contratti pubblici, gli aumenti nel settore privato sono stati pari a 3,6 punti. Nello stesso periodo, invece, i dipendenti del pubblico impiego e della scuola sono stati remunerati sempre con lo stesso stipendio, perdendo gradualmente oltre 8 punti. Salvo ritrovarsi, a seguito dell'accordo sul rinnovo del contratto definito nelle scorse settimane e ratificato dieci giorni fa, la miseria dello 0,36% di arretrati per il solo 2016". "I lavoratori pubblici e della scuola - afferma Marcello Pacifico di Anief-Cisal - sanno bene come stanno le cose ed è anche per questo motivo che il nostro giovane sindacato ha ottenuto un exploit di consensi in occasione del rinnovo delle Rsu di categoria, svolto a metà aprile: Anief nel suo programma aveva ricordato, anche nel programma sindacale ufficiale, la ridicolaggine degli arretrati corrisposti attraverso l'ultimo contratto, definito non a caso vergognoso. Soltanto di indennità di vacanza contrattuale, il personale avrebbe dovuto ricevere il 4%. Né va meglio esaminando il gap relativo allo stipendio tabellare: tra il 2010 e il 2016, il personale della scuola - ricorda da ultimo l'Anief - ha perso ben 1.147 euro, incluso di accessorio, complessivamente 353 euro rispetto al 2012. Per tale ragione, consideriamo l'ultimo accordo illegittimo e lesivo della Costituzione". (ANSA).