ROMA, 27 GIU - L'Anief plaude alla decisione di cancellare la chiamata diretta degli insegnanti. "La decisione di introdurre un modello di scelta del personale di stampo privato in un contesto pubblico si è rivelata inutile, poco praticabile e per di più immotivata, perché - afferma Marcello Pacifico - per scegliere dei docenti già formati e graduati in base ai titoli e servizi svolti, non c'era alcuna esigenza di selezione. Basterebbe ricordare che in Italia per diventare oggi insegnante occorre intraprendere un percorso universitario lungo ben otto anni. La norma avrebbe voluto fare assegnare alle scuole le professionalità di cui avevano bisogno, ma poi nella realtà è risultato tutto pasticciato, perché in mancanza di linee guida univoche, ci siamo ritrovati con adozioni troppo diversificate e quindi discriminanti". Inoltre il cosiddetto "'potenziamento' degli istituti - osserva ancora Pacifico - è stato assegnato prima della scelta delle scuole nel Piano dell'offerta formativa triennale e comunque, spesso, anche in contrasto con il bisogno delle scuole. Infine, quando la chiamata diretta è andata deserta, le scuole hanno ricevuto insegnanti assegnati d'ufficio dagli Uffici scolastici regionali. Senza contare il fatto che il nostro sindacato ha ancora pendente una questione pregiudiziale di costituzionalità al Tar Lazio". (ANSA).