ROMA, 15 LUG - Il 23 luglio si svolgerà la prova preselettiva nazionale per il concorso a presidi, primo atto che entro un anno dovrebbe decidere quali degli oltre 36 mila partecipanti meritano di passare dalla docenza alla dirigenza scolastica. "In mezzo, prima che si concludano le operazioni dell'atteso concorso e la formazione degli idonei, per la prima volta condotta dallo stesso Miur, bisogna affrontare un altro anno scolastico. Il quale si caratterizzerà per un numero di reggenze record: alle attuali 1.400 scuole autonome senza capo d'istituto, si aggiungeranno almeno altri 300 pensionamenti, che però non potranno essere coperti con il turn over perché le graduatorie dei vecchi idonei sono nel frattempo pressoché esaurite", ricorda il sindacato Anief, secondo il quale sarebbe utile riaprire, col decreto 'Dignità', presto all'esame delle Camere per essere convertito in legge, il corso riservato ai ricorrenti della selezione 2011: centinaia di docenti esclusi da una norma della Legge 107/2015 che, nel prevedere la procedura riservata per il reclutamento, vi ha ammesso i ricorrenti del concorso 2004 o quelli del 2011 solo se destinatari di un provvedimento di primo grado favorevole. L'Anief ha chiesto, invece, di estendere l'accesso al concorso riservato a tutti i ricorrenti". Del caso si occuperà la Corte Costituzionale il prossimo 20 novembre. Secondo Marcello Pacifico, leader di Anief, questa operazione "darebbe giustizia a tanti candidati presidi rimasti fuori senza motivo e scongiurerebbe anche il rischio di lasciare allo sbando migliaia di scuole, che si ritroverebbero con un preside costretto a dividersi tra più istituti autonomi e un alto numero di plessi distanti anche decine e decine di chilometri uno dall'altro". (ANSA).