Roma, 21 lug. (askanews) - "Non c'è pace per i diplomati magistrale, non c`è pace: fuori dalle graduatorie ad esaurimento e senza indennizzo di disoccupazione", avverte l'Anief.
Il sindacato spiega che "gli uffici competenti non avrebbero comunicato all`Inps nei tempi previsti le informazioni riguardanti i contributi versati dai docenti a partire dal primo gennaio 2018". E "questa situazione, che riguarda tutti i docenti, diventa ancor più problematica per tutti quei docenti diplomati magistrali, licenziati o estromessi dalle Gae per effetto della sentenza del Consiglio di Stato del dicembre scorso". Anief quindi "si appella alle istituzioni preposte, a cui chiede di superare il prima possibile i problemi che stanno mettendo in crisi non solo la professionalità ma anche la dignità di tanti maestri che da anni e anni portano avanti il loro preziosissimo lavoro formativo ed ora vengono messi alla porta, pure senza sussidi. È chiaro che se gli indennizzi non dovessero essere sbloccati a breve, ci attiveremo perché ciò avvenga intervenendo nelle opportune sedi legali".
Intanto - ricorda il sindacato - "la questione dei diplomati magistrale è arrivata all`attenzione della VII Commissione Cultura che ha dato il proprio parere favorevole con modifiche all`articolo 4 del Decreto Dignità. Secondo la VII Commissione di Montecitorio, scrive sempre Orizzonte Scuola, vanno individuate 'modalità di esecuzione delle sentenze relative ai diplomati magistrali idonee a salvaguardare la loro prossima supplenza sino all`estate del 2019".
"Forse - commenta Marcello Pacifico (Anief-Cisal) - il nostro esecutivo sta prendendo atto che è chiamato a rispondere, entro il prossimo 13 settembre, alle richieste formulate e la risposta arriverà proprio nei giorni in cui sarà convertito in legge il Decreto Dignità che concede 120 giorni di tempo all'amministrazione per ottemperare alle sentenze di merito dei tribunali e 60 giorni al Parlamento, per decidere cosa fare per evitare l`espulsione dalle GaE di tantissimi maestri che hanno studiato per fare questo lavoro e ora rischiano di rimanere a fare i supplenti `brevi` a vita".
E - continua Pacifico - "sapere che anche l`Europa sta sorvegliando l`operato dei nostri governanti e dell`amministrazione scolastica ci risolleva: perché ora dovranno giustificare anche a Bruxelles i motivi per cui si vuole attuare il più grande licenziamento collettivo della storia italiana nella pubblica amministrazione". "A meno che - conclude il rappresentante sindacale - le Camere non diano seguito alla nostra richiesta, che è anche 'unica soluzione possibile: riaprire le Gae, con una norma di legge ad hoc, a tutti coloro che sono in possesso del diploma di abilitazione all`insegnamento".