Tra le richieste formulate dal sindacato alla commissione Lavoro spicca l’utilizzo delle risorse del reddito di cittadinanza rivolte al salario minimo per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale 2016/18; l’estensione di quota 100 alla data di conversione in legge del decreto; flessibilità tra età anagrafica e contributiva per raggiungere i requisiti minimi; l’esonero dalla legge Fornero per il personale scolastico; l’estensione del carattere gravoso a tutti i docenti, della rateizzazione a 80 mila euro dell’onere dei contributi da riscatto e della platea del personale interessato (50 anni), limite dell’1,5% della tassazione dell’importo di finanziamento per la liquidazione ed estensione della detassazione TFS a 76 mila euro.
La delegazione dell’Anief, composta da Daniela Rosano e Chiara Cozzetto dell’Ufficio legislativo della segreteria nazionale, è stata ricevuta dall’XI Commissione Lavoro del Senato, alla quale ha formulato richieste di modifica al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, che il governo ha approvato per introdurre il reddito di cittadinanza e l’anticipo pensionistico rispetto alla legge Fornero. Qui di seguito, una sintesi delle richieste presentate:
- l’utilizzo delle risorse del reddito di cittadinanza anche per agganciare i nuovi aumenti contrattuali all’aumento del costo della vita, per il biennio 2019/2020 a fronte di quanto stanziato nella legge di stabilità e l’indennità di vacanza contrattuale al 50% dell’aumento del costo della vita, al netto degli aumenti contrattuali già definiti o da definire per il triennio 2016/2018;
- consentire il pensionamento anticipato a chi matura i requisiti entro la data di conversione in legge del decreto, fermo restando per la scuola la possibilità di andare in pensione al 1° settembre se maturati entro il 31 agosto;
- accedere a quota 100 “a prescindere dall’età anagrafica o dall’anzianità contributiva, calcolando esclusivamente la somma dei due indicatori”, così da poter andare in pensione anticipata anche con 40 anni di servizio e 60 anni di età;
- far valere le disposizioni precedenti all’approvazione della riforma Fornero per tutto il personale della scuola visto il lavoro usurante;
- allargare a scuola primaria e secondaria l’accesso ad Ape Social e a tutti l’agevolazione sui periodi non coperti da contribuzione;
- estendere il riscatto agevolato della laurea passando dai 45 anni di età anagrafica a 50 anni;
- rivedere a 76 mila il limite dell’importo di finanziamento per la liquidazione del trattamento di fine servizio con una tassazione all’1.5%
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quelle presentate sono modifiche giuste per un testo che accogliamo con favore, dopo aver lottato per anni nei tribunali, quando già all’indomani della riforma Fornero chiedevamo attenzione per quota 96 del personale della scuola. Oggi il Governo si è finalmente accorto degli errori di una riforma che ci aveva allontanati dall’Europa dove si va in pensione a 63 anni con il massimo dei contributi, che fu approvata per ragioni di cassa ma anche per coprire i tanti baby pensionamenti e privilegi avvenuti negli anni passati. La ratio degli emendamenti, se condivisa dalla maggioranza giallo-verde, non potrà che migliorare un testo che tanti aspettavano”.
Tutti gli emendamenti presentati da Anief.
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