Sul personale Ata della scuola siamo alle solite. Ieri, mentre l’Anief illustrava all’Aran una situazione professionale non più tollerabile, perché mancano all’appello decine di migliaia di posti, gli stipendi sono indegni per un lavoratore dello Stato e le possibilità di salire di profilo sono ridotte al minimo, al ministero dell’Istruzione si faceva l’ennesimo buco nell’acqua: alla richiesta, formulata dagli sindacati maggiori, di realizzare “un puntuale impegno al rispetto dell’intesa di palazzo Chigi relativamente al tema della valorizzazione di tutto il personale ATA, nonché per assicurare il riconoscimento dell’esperienza di quei tanti assistenti amministrativi che in questi anni hanno svolto le funzioni di Dsga”, il Miur ha replicato parlando di “molteplici difficoltà di carattere normativo e giuridico a individuare procedure riservate per accedere al profilo di Dsga da parte degli assistenti amministrativi sprovvisti di titolo di studio specifico”. Che fine ha fatto, allora, l’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile che indicava di favorire i passaggi su profilo superiore?
“A oggi – replica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - quell’accordo rimane lettera morta. Anzi, siccome c’è anche chi intravede tagli di 100 milioni alla scuola, perché si deve dimostrare all’Unione Europea che l’Italia sa tenere i conti in ordine, a breve il governo potrebbe dirci che le buone intenzioni sono state vanificate dalle esigenze di non incorrere nella pericolosissima procedura di infrazione che Bruxelles si accingerebbe a produrre per via del debito pubblico in crescita. Si tratterebbe, è chiaro, di una ipotesi che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione”.
I lavoratori Ata continuano a essere trattati come dipendenti di un dio minore. Durante l’incontro tenuto al ministero dell’Istruzione dagli altri sindacati, per quanto riguarda il tema dei “passaggi di profilo, tramite mobilità professionale, e attivazione delle posizioni economiche”, l’amministrazione non ha saputo fornire alcuna risposta: si è limitata, infatti, a chiedere alle stesse organizzazioni sindacali delle proposte dettagliate “da discutere entro i prossimi giorni in un nuovo incontro” sempre presso il Miur.
L’ACCORDO SENZA SEGUITO
Eppure, una sezione dell’accordo dell’intesa del 24 aprile indicava in modo chiaro la necessità di “valorizzare il personale ATA che, già di ruolo, aspiri a progredire nella carriera, attraverso l’emanazione degli istituti contrattuali vigenti, ivi inclusi gli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA"; nonché di “avvicinamento dei livelli salariali agli altri Paesi europei” anche per amministrativi, tecnici e ausiliari; oltre che impegnarsi a “reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificatamente al personale scolastico, in occasione della legge di bilancio per il 2020”.
LA PROPOSTA PITTONI
Intanto spunta dal nulla la proposta del senatore Mario Pittoni, “per la creazione di una graduatoria in cui inserire gli assistenti amministrativi con una anzianità di servizio di 24 mesi (due anni) nel profilo di Dsga, per valorizzare le professionalità acquisite”. Ma la realtà è che, ad oggi, gli aspiranti Dsga che hanno svolto degli anni di servizio come facenti funzione, si sono dovuti cimentare nel concorso e molti di loro hanno dovuto desistere all’ultimo momento, non presentandosi nemmeno alla prova preselettiva.
I RICORSI IN ATTO
Anief, al fine di tutelare gli assistenti amministrativi che già hanno avuto esperienza come Dsga, ha attivato il ricorso, presso il Tar del Lazio, per far accedere il personale Ata di ruolo con alle spalle 3 anni interi di servizio come facente funzione Dsga direttamente alle prove scritte. Può in questo caso accedere al ricorso, il personale Ata di ruolo in possesso dei 3 anni interi di servizio come facente funzione Dsga che vuole ottenerne l'accesso diretto alle prove scritte del concorso, a prescindere dall'esito della prova preselettiva. Per i tanti candidati che alla prova preselettiva, invece, si sono presentati ma risultano esclusi, Anief ha predisposto un ricorso presso il TAR del Lazio, al fine di ottenere l'ammissione agli scritti del concorso Dsga dei candidati entro il limite delle quattro volte il numero dei posti banditi nella regione di interesse.
LA RICHIESTA FATTA ALL’ARAN
Anief, sempre per gli assistenti ammnistrativi facenti funzione, impegnati per anni nel ruolo di Direttore dei servizi generali e amministrativi, ha fatto presente all’Aran che è indispensabile la valorizzazione della figura del Dsga, equiparandola a quella dei Direttori Amministrativi delle Accademie e Conservatori; che occorre prevedere l’adeguamento dell’indennità di direzione; che va riconosciuto l’orario straordinario prestato; che bisogna risolvere il problema della “temporizzazione”, che pregiudica la corretta assegnazione stipendiale; che va applicata un’adeguata indennità di direzione in caso di reggenza e organizzato al più presto, appunto, un concorso riservato per gli amministrativi facenti funzione.
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