Correre ai ripari, a livello europeo, contro la deriva del precariato e il dilagare dei contratti atipici che non hanno colmato le lacune del mercato del lavoro, intrappolando il più delle volte i lavoratori a livelli bassi di protezione sociale. Per fare il punto sulla attuazione della direttiva comunitaria, analizzare problemi e proporre soluzioni, a partire dal caso emblematico della scuola italiana, domani e venerdì a Palermo, i sindacati indipendenti affiliati alla Cesi partecipano al convegno-progetto della Cesi Accademia Europea sul tema "Lavoro precario - dotare i sindacati delle capacità necessarie per raccogliere nuove sfide". La conferenza di Palermo, finanziata dalla Commissione Europea, scrivono gli organizzatori, "è il primo di una serie di incontri che si svolgeranno anche in altri Paesi europei e si concentrerà sulla questione dell'aumento del lavoro precario entro i confini dell'UE e in diversi settori". Il giovane sindacato Anief, aderente alla Cisal e alla Cesi, sarà il padrone di casa a Palermo, sede della segreteria nazionale
"L'abuso dei contratti a termine - afferma Marcello Pacifico, segretario nazionale Anief - è una piaga a livello europeo. In questi vent'anni, sono un centinaio le sentenze della Corte di giustizia europea sull'abuso dei contratti a termine e una su tre riguarda il nostro Paese, segno che bisogna riscrivere le regole comunitarie in maniera più restrittiva nei confronti dell'impiego pubblico. In Italia - aggiunge - per il personale docente bisogna subito cambiare il sistema di reclutamento per evitare di chiamare ogni anno 200 mila supplenti su posti vacanti e disponibili e inventare concorsi straordinari che da soli non risolvono il problema dei contratti a termine". (ANSA)