"I docenti italiani sono i più vecchi d'Europa: l'insegnamento va inserito nell'Ape Social". La richiesta è fatta dall'associazione sindacale Anief: "chi dice che l'insegnamento è una professione come le altre mente e sa bene di mentire. Basta andare a leggere il trattamento che viene riservato ai docenti negli altri Paesi d'Europa: l'ultimo rapporto è stato realizzato dalla Commissione europea in questi giorni e dice che gli insegnanti italiani sono i più vecchi d'Europa. Ben il 58% dei docenti italiani, tra elementari e superiori, ha più di 50 anni, contro una media OCSE del 34%. Questo significa che nel resto del vecchio Continente si procede a un ingresso anticipato alla pensione, collocando giustamente l'insegnamento tra le professioni più logoranti e a rischio burnout"
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "è bene che il nuovo G+overno affronti da subito la situazione: prima di tutto approvando una legge che non si fermi a collocare nell'Ape social, come avviene oggi, solo il servizio svolto nella scuola d'infanzia. Tutta la docenza, fino alle superiori comprese, è decisamente stressante. Se l'Organizzazione mondiale della Sanità ha confermato questo, descrivendo di recente il burnout, tipico malessere cronico che si riscontra nei lavoratori della scuola, come una sindrome che conduce allo 'stress cronico' impossibile da curare con successo, perché solo il nostro Paese continua a fare finta di nulla? La verità è che l'anticipo pensionistico non deve essere una concessione, ma un diritto". "Anche perché - ha aggiunto - avere del personale scolastico con patologie invalidanti comporta una spesa sociale maggiore, per via dell'assistenza medica e specialistica. Patologie, tra l'altro, favorite da una gavetta lunga, fatta di concorsi-lumaca e di precariato senza fine". (ANSA).