"Abbiamo mostrato la disponibilità a partecipare all'incontro, ma ci hanno escluso senza alcuna spiegazione. Ribadiamo la richiesta al Presidente del Consiglio e ai Presidenti delle Regioni di chiudere tutte le scuole in tutta Italia, almeno fino a metà marzo". Così in un comunicato Marcello Pacifico, presidente di Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori)
"Le lezioni possono essere fatte a distanza o recuperate in altri giorni, ma inutile assistere a ordinanze a pioggia in luoghi, persino, senza contagio - prosegue -. Come organizzazione sindacale stiamo seguendo ogni giorno le indicazioni delle autorità. Abbiamo annullato più di cento assemblee sindacali già programmate, chiuso gli sportelli in tutto il territorio dove sono state sospese le lezioni per evitare assembramenti, dato istruzioni per la salute dei lavoratori e dei nostri collaboratori in linea con le indicazioni del ministero della Sanità e della Protezione civile". "In questo momento così grave è dovere della politica coinvolgere e non escludere tutte le parti sociali, tanto più se rappresentative, per evitare sterili polemiche e ottenere il massimo della collaborazione. È una grave responsabilità dell'ufficio di Gabinetto del ministro dell'Istruzione questa dimenticanza o intenzionalità riscontrata nell'odierna mancata convocazione, quando sono state invitate tutte le altre organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza e del comparto, come si apprende da Orizzonte scuola. Non faremo ricorso contro questa evidente violazione della nostra libertà sindacale perché non abbiamo avuto l'informativa data ad altri. Non abbiamo tempo da perdere. Di fronte alla possibile rapida diffusione di un'epidemia, vogliamo concentrarci sulle misure di contenimento. Siamo pronti a essere coinvolti nelle scelte dell'amministrazione per superare insieme l'emergenza e garantire la sicurezza dei nostri alunni, del personale docente, educativo e Ata. I nostri contatti sono sempre aperti". (ANSA)