"Non si comprende come mai solo oggi i sindacati chiedono al governo di cambiare registro considerando che la pandemia ha reso la situazione della vacanza di posti solo più difficile da gestire. Ma non è certo la causa. L'Anief ha preso una posizione chiara sul problema del reclutamento dallo scorso novembre, con scioperi e sit-in davanti a Montecitorio, con tanto di audizioni e proposte di modifiche alle disposizioni normative in atto, in particolare all'allora decreto 126/19 salva-precari". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Le richieste dell'Anief - spiega - si sono poi spostate sul decreto Milleproroghe, con tanto di appello al premier Giuseppe Conte per vincere il precariato, sono confluite nella rivendicazione di risorse adeguate da approvare all'interno del Documento di economia e finanza primaverile".
''Sui tempi lunghi delle procedure concorsuali - dice Marcello Pacifico, leader dell'Anief - si sapeva dall'inizio dell'avvicendamento degli ultimi due ministri, ma anche in quell'occasione le richieste dell'Anief non sono state prese in considerazione. È da allora che il giovane sindacato, in solitudine, spiega pubblicamente che i decreti attuativi della Legge 159/2019 e quindi anche dei concorsi ordinari e straordinari, compreso quello di religione cattolica, atteso da oltre 15 anni, avrebbero escluso ingiustamente tantissimi precari''.
''Non siamo stati ascoltati ed ora ne subiamo le conseguenze – precisa Pacifico - a meno che la maggioranza si decida ad ammettere la realtà, mettendo da parte i concorsi lenti e discriminanti, per fare spazio a procedure che attingono direttamente dalle graduatorie esistenti, anche d'istituto nel frattempo trasformate in provinciali, come sembra che stia accadendo con l'approvazione dell'emendamento annunciato ieridalla senatrice Bianca Laura Granato del Movimento 5 Stelle e sul quale è arrivato anche il via libera del Mef per l'aggiornamento immediato".