A settembre sarà "caccia "all'insegnante precario, perché,"vi saranno così tanti posti vuoti da insegnanti che gli uffici scolastici avranno seri problemi a reperire i supplenti. Soprattutto da Firenze in su". A lanciare l' allarme è l' Anief. " Delle 85 mila cattedre vuote che i dirigenti scolastici dovranno coprire, la maggior parte sono collocate al Nord". L' associazione cita un'analisi di Tuttoscuola da cui risulta che mancheranno all'appello "più di 50mila docenti (circa il 60% dei posti vacanti) in ben 6 regioni del Settentrione:Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia".
Si annuncia in salita il rientro sui banchi di scuola a settembre per 8 milioni di studenti. Non solo per le misure da adottare per prevenire il rischio del contagio del coronavirus. Sulla ripresa pesa un altro macigno, un problema aperto da tanto tempo, ma che quest'anno raggiungerà il suo picco: la mancanza di docenti titolari. Cattedre vacanti ce ne sono sempre state, ma all'inizio dell'autunno raggiungeranno la cifra record di 85mila, a cui vanno aggiunte le oltre 50mila in deroga di sostegno ai disabili. Una carenza che interessa soprattutto le scuole del Nord, dove mancheranno all'appello più di 50 mila docenti, soprattutto professori di matematica, italiano e lingue straniere, secondo un'analisi della rivista specializzata Tuttoscuola. "A settembre sarà caccia al precario" lancia l'allarme l'associazione sindacale Anief, avvertendo che "con così tanti posti vuoti da insegnante gli uffici scolastici avranno seri problemi a reperire i supplenti. Soprattutto da Firenze in su". Intanto arriva una buona notizia per le 12mila scuole paritarie, una realtà importante del sistema scolastico italiano, con 900mila studenti e 150mila dipendenti. Sono stati aumentati con un emendamento al dl Rilancio i fondi già previsti, che ora passano a 300 milioni di euro. La modifica è passata grazie a un'intesa trasversale tra maggioranza e opposizione. Un risultato ovviamente apprezzato dall'associazione degli istituti paritari cattolici e che i rappresentanti di tante forze politiche, Lega e Pd in testa, rivendicano. A cominciare dalla vice ministra dell'Istruzione , Anna Ascani: "Il nostro sistema educativo, soprattutto in questo momento, ha bisogno di tutti. Bene così", commenta su Twitter. Per quanto riguarda le cattedre scoperte, il 60% è concentrato in 6 regioni del Settentrione: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. E a patire di più è il sostegno, con quasi il 70% dei posti vacanti al Nord e un quarto in tutta Italia, "a conferma - scrive Tuttoscuola - della particolarità del settore che soffre anche della cronica mancanza di docenti specializzati". Il risultato di questa situazione sarà che "a settembre se si considerano i 30mila nuovi pensionamenti e le decine di migliaia di immissioni in ruolo che andranno deserte per via delle GaE e graduatorie di merito prive di candidati, la scuola italiana si ritroverà con un insegnante precario ogni tre in organico" avverte il presidente dell'Anief Marcello Pacifico, che prevede "un autunno di disagi e di mancato diritto allo studio, oltre che un contenzioso, senza precedenti".Come evitarlo? "Non fermarsi al mero turn over, ma procedere alla progressiva stabilizzazione di chi ha svolto 24-36 mesi di servizio su tutti i posti vacanti e disponibili". E poi pensare a "200mila immissioni in ruolo straordinario", oltre che alla "call veloce allargata alle graduatorie d'Istituto, così da evitare il fenomeno delle convocazioni in ruolo andate perse" (ANSA).